La storia dell’uomo arrestato in chiesa a Pescara solo perché non indossava la mascherina (è una bufala)
Circola un video con il quale si accusa la Polizia di Stato di aver arrestato un uomo, portandolo di peso verso la volante, per il solo fatto di non aver indossato la mascherina. Le riprese circolano sui social, soprattutto via Telegram condiviso con delle narrative incomplete e fuorvianti come nel caso del canale “Davide Zedda (Giornalismo di inchiesta)“. Il fatto, come raccontato in un articolo di Open, è avvenuto a Pescara e riguarda la dei manifestanti che si erano introdotti con l’obiettivo di disturbare, violando le norme anti Covid, la cerimonia in corso nella basilica della Madonna dei Sette Dolori.
Per chi ha fretta
- Un gruppo di manifestanti contrari alle mascherine si erano introdotti in chiesa per disturbare la messa.
- I manifestanti invitavano gli altri presenti a seguire il loro esempio.
- Il parroco e i presenti avrebbero cercato di dissuaderli, ma la reazione dei manifestanti è stata quella dell’insulto e delle minacce.
- Il video mostra il momento dell’arresto e la resistenza di uno dei manifestanti.
- I resti contestati sono resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate in concorso, turbamento di funzioni religiose e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.
Analisi
Ecco il testo diffuso, ad esempio, nel post Telegram del canale “Davide Zedda (Giornalismo di inchiesta)“:
VIDEO GRAVISSIMO FATTO DI CRONACA| Pescara (27 settembre 2021), in Chiesa senza mascherina, interviene la Polizia che compie un’azione di brutale e inaudita violenza: un arresto con ammanettamento e sei denunce. Esiste ancora qualcuno in grado di poter credere, o anche soltanto affermare che viviamo in uno stato libero e democratico?
Mentre il post Telegram di Davide Zedda risale al 28 settembre 2021, già dal giorno prima si conoscevano i dettagli della vicenda e il perché sono state denunciate 7 persone, delle quali una è stata arrestata.
Come riportato dai quotidiani locali, come Il Centro e Il Pescara, il fatto è avvenuto domenica 26 settembre sera durante la celebrazione della messa prevista alle ore 20. Un gruppo di persone, circa una decina, si sarebbe seduta tra i presenti alla cerimonia per poi levarsi la mascherina in segno di protesta, incitando anche gli altri a fare altrettanto.
A nulla erano valsi i richiami del parroco e dei presenti, i quali però sarebbero stati minacciati dai manifestanti e accusati di essere degli «schiavi». Vista la situazione non consona alla celebrazione di una normale e tranquilla messa domenicale, alcuni dei credenti si sono visti costretti ad abbandonare la chiesa. Contattate le Forze dell’Ordine, inizialmente la Polizia era rimasta fuori dal locale in attesa della conclusione della cerimonia per poi procedere con le identificazioni.
Secondo quanto riportato in conferenza stampa dal questore Luigi Liguori (qui una video intervista), nel tentativo di eseguire le identificazioni gli agenti sarebbero stati aggrediti con calci e pugni, così come una donna avrebbe tentato di sfilare la pistola dalla fondina di uno di loro. I disordini sarebbero aumentati con l’arrivo di una seconda volante, in particolare nel momento in cui i poliziotti stavano cercando di arrestare uno dei manifestanti.
I reati contestati contro i manifestanti sono i seguenti: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate in concorso, turbamento di funzioni religiose e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.
Nel video si sentono le contestazioni dei manifestanti, ma anche le accuse di chi non condivide la loro iniziativa, commentando quanto accade durante il momento dell’arresto.
Conclusioni
Il video testimonia il momento dell’arresto di uno dei manifestanti e della resistenza violenta da parte di quest’ultimo. La narrativa diffusa insieme al video risulta fuorviante, in quanto non era stato arrestato perché non indossava la mascherina.
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