Locatelli (Cts): «La terza dose ai sani e giovani? Non è scontata. Covid è quarta causa di morte in Italia»
La terza dose del vaccino contro il Coronavirus non sarà per tutti. Lo dice il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli a margine del Meet in Italy for Life Sciences di Genova. «Dico con estrema chiarezza che per quello che riguarda i soggetti sani e giovani è tutto fuorché scontato che si debba andare verso una terza dose», spiega Locatelli. «È stato detto chiaramente anche dall’Agenzia europea del farmaco e dallo stesso Oms, non dimenticandoci che abbiamo una situazione mondiale globale per cui è importante riuscire a dare copertura per quei Paesi a basso e medio reddito dove la campagna vaccinale è imparagonabilmente più bassa in termini di coloro che hanno ricevuto l’immunizzazione» rispetto al nostro Paese, aggiunge. Per Locatelli «l’adesione alla campagna vaccinale nella fascia 20-29 anni è addirittura superiore a quella osservata nelle due decadi successive – ha spiegato nel suo intervento – Qui ci diciamo in maniera molto chiara che i giovani hanno dato una grande lezione di sensibilità rispetto a quanto può offrire il vaccino a tutto il paese». Un’offerta, ha sottolineato il coordinatore del Cts, che si misura in due dati: «L’efficacia vaccinale rispetto al rischio di contagio in Italia è ancora al 77% e la protezione rispetto ai ricoveri nelle terapie intensive o al decesso arriva addirittura al 95%».
«Più dell’82% della popolazione vaccinabile ha ricevuto almeno una dose, il 77% ha completato il ciclo vaccinale»
Locatelli ha poi ribadito che, se più dell’82% della popolazione vaccinabile ha ricevuto almeno una dose, «il 77% ha completato il ciclo vaccinale, con percentuali molto più alte in quelle fasce anagrafiche che si connotano per particolare rischio di sviluppare patologie gravi o addirittura fatali: questa è la storia di un successo». Il coordinatore del Cts ha anche spiegato che attualmente Covid-19 è diventata la quarta causa di mortalità in Italia: «Negli Stati Uniti rappresenta addirittura la terza causa di morte nel 2020 – ha continuato Locatelli – ma oltre a questo carico di dolore c’è la chiara evidenza che la pandemia ha portato a un’alterazione o addirittura a un’interruzione dei servizi nelle prestazioni sanitarie offerte, il 94% dei Paesi che hanno risposto all’Oms ha riportato un’alterazione dei servizi sanitari offerti».
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