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Il piano del ministero per la terza dose del vaccino contro Covid-19 insieme all’antinfluenzale

29 Settembre 2021 - 09:03 Redazione
Roberto Speranza terza dose vaccino antinfluenzale
Roberto Speranza terza dose vaccino antinfluenzale
A breve l'ok dell'Aifa. L'anticipo del Lazio e il rischio di 6 milioni di casi di influenza in inverno

Il ministero della Salute è pronto a dare il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino contro il Coronavirus insieme a quello per l’influenza. «Aspettiamo che si concluda l’istruttoria perché l’abbinamento non è nella scheda tecnica dei due vaccini anti-Covid a Rna-messaggero», riferisce a La Stampa una voce autorevole del dicastero guidato da Roberto Speranza. Ovvero: a breve l’Aifa darà l’ok, una volta terminato di esaminare i dati, più che favorevoli, forniti dalle aziende produttrici che hanno sperimentato su un campione di vaccinati gli effetti della somministrazione in simultanea. Un piano che verrà anticipato dalla Regione Lazio: «Dal 4 ottobre siamo pronti a partire, abbiamo ricevuto l’ok dallo Spallanzani», dice l’assessore alla Salute Alessio D’Amato.

A schierarsi a favore della doppia somministrazione anche il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi: «Come già detto dall’Ema, non ci sono controindicazioni nel fare sia il vaccino antinfluenzale che la terza dose contro il Covid. Anzi, è importante farsi quello contro il virus influenzale perché in questo modo non solo si evita la malattia ma si riducono sensibilmente i ricoveri a causa dell’influenza che potrebbero associarsi a quelli del Covid, creando un sovraffollamento nelle strutture sanitarie». D’altro canto la prossima stagione influenzale, secondo il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, «potrebbe essere di media intensità, con un numero compreso tra 4 e 6 milioni di casi».

Insomma, «probabilmente non sarà una stagione pesantissima, come le ultime che precedettero il disastro del Covid, ma questo dipenderà anche da quanti si vaccineranno per l’influenza». Con gli sbalzi termici e la maggior permanenza in luoghi chiusi che caratterizzano l’arrivo dell’inverno, spiega Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, «dobbiamo attenderci, oltre alla crescita di casi di Covid, anche un nuovo rialzo della circolazione di infezioni respiratorie, inclusa da virus influenzale». Lo scorso anno l’influenza non si è vista in Italia e anche l’estate passata, nell’emisfero australe, non c’è quasi stata circolazione.

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