Conte su Draghi: «Autorevolissimo e capacissimo, ma non basta un uomo solo al comando per risolvere le cose»
«Il presidente Mario Draghi è autorevolissimo e capacissimo. Ma non basta: sarebbe sbagliato per l’intero Paese e per tutti noi pensare che un uomo solo al comando possa risolvere tutti i problemi». Sono parole dell’ex premier e attuale leader del M5s Giuseppe Conte, a margine della rassegna Festival delle Città, in risposta a una domanda sulla possibile deresponsabilizzazione degli apparati burocratici e dei partiti quale effetto della presidenza dell’ex numero uno della Bce. Secondo l’ex premier, «il sistema Paese è molto complesso: sicuramente alla testa ci vuole una persona che possa dare un input giusto, ma c’è tutta una filiera che deve esprimere capacità amministrativa». «Non possiamo pensare di rifugiarci nella persona del presidente Draghi per sperare di attuare il Pnrr e far ripartire l’Italia – osserva – dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità». Commentando l’approvazione della nota di aggiornamento al Def (Nadef) e il cauto ottimismo dei toni mantenuto durante la conferenza stampa di ieri, non solo dal presidente Draghi, ma anche dal ministro dell’Economia Daniele Franco, nel parlare delle prospettive di «crescita dal 4,7 al 6 per cento» e del «quadro economico migliore» di quanto preventivato, Conte ha aggiunto: «Il popolo è un fine economista, è pienamente consapevole che un 6 per cento non si raggiunge per una misura presa il giorno prima, ma anche per le misure prese l’anno scorso, con l’argine, con la diga eretta in piena pandemia con tutte le misure varate».
«Godiamoci questo 6%, ma non abbassiamo la guardia»
L’ex premier rivendica implicitamente le scelte dell’esecutivo giallorosso da lui guidato che avrebbe lasciato “terreno fertile” per far sì che potesse innescarsi questa prospettiva di crescita economica con l’attuale governo. «Durante l’emergenza Covid abbiamo dimostrato di essere un grande Paese: nel momento più difficile sono andato a parlare con i leader europei a testa alta – rivendica Conte – perché tutti noi abbiamo affrontato questo dramma nazionale con grande dignità». Di conseguenza, a detta dell’ex premier, «se abbiamo portato a casa dei risultati è stato perché abbiamo agito con spirito di comunità e dignità, e la risposta europea è stata forte, consistente e tempestiva». Quindi «godiamoci questo 6 per cento, ma non abbassiamo la guardia – prosegue ancora -. Sono contento poi che Draghi dica che è con la crescita che bisogna ridurre il debito».
Foto in copertina: ANSA/ ETTORE FERRARI
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