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Elezioni a Napoli: primo turno tranquillo per Manfredi, sotto l’ala di Conte. Al ballottaggio sfiderà Maresca o Bassolino

01 Ottobre 2021 - 17:56 Felice Florio
Il pm antimafia, candidato del centrodestra orfano di quattro liste presentate oltre i termini, e ‘o Re delle tornate elettorali, già due volte sindaco del capoluogo campano, si giocano l'accesso al secondo turno. E il nome del prossimo inquilino di Palazzo San Giacomo non è così scontato

Finiti i dieci anni di governo De Magistris – il magistrato, dopo due mandati da primo cittadino, sta provando a fare il salto per la presidenza della Regione, ma in Calabria -, il capoluogo campano è chiamato a scegliere il suo nuovo sindaco, nelle elezioni comunali di domenica 3 ottobre (dalle 7 alle 23) e lunedì 4 ottobre (dalle 7 alle 15) con ampie possibilità di andare al ballottaggio due settimane dopo. Ancora una volta, alla corsa per Palazzo San Giacomo partecipa un magistrato: il pm antimafia, già procuratore generale di Napoli e docente universitario Catello Maresca, sostenuto dal centrodestra. Centrosinistra e Movimento 5 stelle hanno dato l’investitura a un accademico, l’ex ministro dell’Università e rettore della Federico II, Gaetano Manfredi. Un nome talmente forte e ben sostenuto che probabilmente sarebbe stato eletto al primo turno se non si fosse candidato l’unico politico di professione, Antonio Bassolino.

Entrato nel Pci quando come segretario c’era ancora Palmiro Togliatti, ex sindaco ed ex governatore, supportato da Azione di Carlo Calenda, dal Partito Gay e da tre liste civiche, Bassolino sogna di tornare ad affacciarsi alla finestra di fronte al Maschio Angioino: se non riuscirà nell’impresa avrà comunque dato filo da torcere al suo ex partito, il Pd, che a Napoli testa l’asse coi Cinque stelle. Sono Manfredi, Maresca e Bassolino i tre i favoriti per il duello del ballottaggio, fissato per il 17 e il 18 ottobre. Domenica prossima, a completare la scheda elettorale ci saranno, ma senza grandi chances di passare il primo round, Matteo Brambilla, Alessandra Clemente, Giovanni Moscarella e Rossella Solombrino.

Pd e M5s continuano a sperimentare una difficile alleanza

ANSA/CESARE ABBATE | Antonio Conte incontra simpatizzanti ed elettori del Movimento 5 Stelle a Napoli nel quartiere Barra per sostenere la candidatura a sindaco per il centro sinistra di Gaetano Manfredi. Napoli 26 Settembre 2021

Gli slogan «o Conte, o voto», le conferenze stampa per ammorbidire i rispettivi elettorati sull’opportunità di unirsi in un nuovo campo progressista, le veline alla stampa di encomio reciproco sono un ricordo vicino – era febbraio 2021 e si doveva individuare il nuovo inquilino di Palazzo Chigi -, ma sbiadito nella perentorietà di Mario Draghi. Partito democratico e Movimento 5 stelle, per andare incontro al giudizio dell’opinione pubblica, hanno dovuto prima accettare, poi sostenere e adesso osannare il deus ex machina dell’economia. E quell’embrione di alleanza strutturale tra Partito democratico e Movimento 5 stelle, che sembrava dipendere da un terzo premierato dell’avvocato, ha rischiato di non vedere mai la luce, complici le uscite di Beppe Grillo sulla vicenda del figlio e le difficoltà della leadeship post-Vito Crimi. Ma dopo una fisiologica purga dei puristi grillini e una serie di incontri più o meno riservati tra Conte ed Enrico Letta, la corrispondenza tra le due forze politiche è ripresa.

Se a Roma le distanze tra Virginia Raggi e il Pd sono risultate incolmabili, è a Napoli che si è insediato il laboratorio di ricerca per incubare questo sofferto campo progressista. E il test è affidato al ministro più giallorosso del governo giallorosso, Manfredi. Se l’esperimento dovesse fallire, le frange interne ai due soggetti politici che meno si sopportano reciprocamente acquisteranno peso nelle dinamiche di partito. E la fase congressuale dei Dem non è così distante. Anche per questo, a supporto di Manfredi sono scesi in campo i leader dei due partiti. Letta, a due settimane dal voto, è sceso a Napoli per fare una passeggiata a braccetto con l’ex rettore. «Sono fiducioso perché da tempo non si vedeva attorno a un nostro candidato tanta attenzione. Questa è l’elezione più importante degli ultimi anni della città, ci saranno i soldi del Pnnr ed è un’occasione storica per Napoli per rilanciarsi. Gaetano è la persona giusta». Ancora più forte il sostegno contiano all’ex ministro: per settimane, tutte le volte che l’avvocato ha fatto le sue incursioni elettorali in Campania, Manfredi è stato fotografato accanto al leader dei 5 stelle.

La corsa mutilata di Maresca e il recupero di Bassolino

ANSA/CIRO FUSCO | Antonio Bassolino, candidato a sindaco di Napoli alle prossime elezioni amministrative, durante il comizio in piazza Carità. 16 giugno 2021

La sfida sarebbe stata una corsa a due tra Manfredi e Maresca se il candidato del centrodestra non avesse avuto dei problemi con la presentazione delle liste. Quattro, per l’esattezza, sono state ricusate per inesattezza dei requisiti formali: firme, documenti allegati, modalità e tempi di presentazione. Una era la lista della Lega, con il nome Prima Napoli. Altre due erano liste civiche, nelle quali comparivano diversi nomi di imprenditori campani e candidati vicini a Forza Italia. La quarta lista esclusa, più piccola, era una formazione di animalisti. Il giudice napoletano, diventato celebre per aver contribuito alla cattura di camorristi del calibro di Michele Zagaria, aveva dichiarato che non avrebbe mai fatto «il politico di professione» quando il suo nome circolava come possibile candidato alle elezioni regionali del 2020. Adesso che combatte nell’agone, il suo distacco dalla politica vissuta come lavoro resta nella scelta di correre per Palazzo San Giacomo da «indipendente». Ha dichiarato pubblicamente: «Me ne fotto dei simboli». E la presa di distanze ha causato non pochi attriti con i partiti del centrodestra, tantoché la Lega non ha mai ufficializzato il suo supporto a Maresca.

ANSA/CIRO FUSCO | Il candidato a sindaco di Napoli del centro destra Catello Maresca ospite dello storico parroco di Scampia, Aniello Maganiello, nel centro Don Guanella dove ha presentato alla stampa i candidati e il suo programma elettorale, 10 settembre 2021

Con la decisione del Consiglio di Stato di respingere i ricorsi presentati per la riammissione delle liste, il candidato del centrodestra ha perso punti che molti analisti considerano fondamentali per arrivare all’appuntamento di metà mese. Contestualmente, aumentano le chance di Bassolino. ‘O Re delle tornate elettorali, 17 anni passati da sindaco di Napoli e da presidente della Regione, sente l’odore dell’impresa: arrivare al ballottaggio senza il supporto dei grandi partiti di centrosinistra che l’hanno sostenuto durante la sua lunga carriera politica. «Siamo in ascesa, il popolo degli astenuti voti per me», ha detto a una settimana dal voto. Chissà che l’elettorato di Maresca, nel caso Bassolino arrivi al ballottaggio, possa essere la ciliegina che rovina la festa a Pd e 5 stelle.

Per maggiori info: Comune di Napoli – Elezioni amministrative 2021

I sondaggi

Come si sa, l’autorità sulle comunicazioni proibisce la divulgazione di nuovi sondaggi negli ultimi 15 giorni prima del voto. Ovviamente le società di rilevazione continuano a effettuarli, per i loro clienti (istituzioni, forze politiche e singoli candidati) e come lavoro preparatorio in vista di instant poll, exit poll e proiezioni di lunedì pomeriggio. Ma è impossibile (e vietatissimo) pubblicarli. Gli ultimi ufficiali li potete trovare qui.

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