Sempre più aziende stanno investendo in sostenibilità. Davvero è solo Greenwashing? – Cronache dal FutureShots di H-FARM
Il FutureShots Festival è iniziato. Due giorni di eventi, tornei, interviste e incontri in cui l’obiettivo è spostarsi un po’ nel futuro e capire come cambieremo noi e come cambierà il mondo che ci circonda nei prossimi anni. Tutto al Campus di H-FARM, un polo da 51 ettari nelle campagne di Trevisio dedicato a innovazione, digitale e start-up. Tra i panel della prima giornata, uno è stato molto vicino ai temi che hanno portato migliaia di studenti a sfilare tra le strade di Milano. Good for the Business, Good for the planet: Come le aziende possono agire e trarre beneficio dalla lotta al climate change è uno degli incontri organizzati nell’auditorium del Campus e ha avuto sul palco Giorgio Bertolini di Climate Partner, una società che fa consulenza alle aziende per accompagnarle verso una transizione ecologica. Insieme a lui c’era Giorgio Sacconi, CEO di H-FARM Digital Marketing.
Quale percorso seguono le aziende per trasformare il loro modello?
«Le azioni che possono fare sono due. La prima è quella di misurare le emissioni di CO2 nella loro catena di produzione o nella loro catena di valore. Una volta fatta un’analisi è possibile cominciare a pensare a un piano di riduzione delle emissioni».
Qualche esempio.
«Gli strumenti variano in base al tipo di azienda. Ad esempio chi ha una flotta di commerciali che si muovono su un territorio può decidere di convertire tutte le auto in elettriche. Oppure si può lavorare sul packaging. Una volta pensato a un piano di emissioni, poi si possono decidere anche delle azioni per finanziare con una percentuale dei profitti dei progetti che abbiano un valore sociale, dai finanziamenti per le tecnologie green a programmi di impatto sociale».
Al PreCop26 tanti attivisti hanno criticato le aziende che si avvicinano ai tempi ecologici solo per fare Greenwashing, giusto per darsi un po’ di pittura verde e attirare più clienti.
«Nei percorsi che studiamo non ci possono essere azioni di compensazione senza la riduzione delle emissioni. È da qui che devono partire le aziende che vogliono davvero iniziare una transizione verso un metodo di produzione più ecologico. Il tema del marketing c’è ma non è sempre negativo. Un’azienda può essere attratta da questo aspetto e comunque affrontare un piano serio per ridurre il suo impatto».
Quali tipi di aziende stanno cercando una transizione ecologica?
«Oggi ci chiamano aziende di tutti i settori. Le prime, e ancora quelle più attive, sono le realtà che vengono da un mondo agroalimentare. Forse anche perché sono per loro natura già vicine ai temi che riguardano l’ambiente. Ma abbiamo anche clienti che arrivano dalla moda, dai servizi finanziari, dal settore bancario e anche dal mondo dell’edilizia».
Quello della consulenza ecologica è un settore in espansione. Cosa deve studiare un ragazzo che vorrebbe fare questo lavoro?
«Più che alla consulenza, chi vuole lavorare in questo ambito dovrebbe puntare a lavorare direttamente nelle aziende. Sono sempre di più le realtà che cercano persone in grado di guidare e sorvegliare il processo di transizione. Dipende sempre dall’azienda ma immagino che i background più cercati siano quelli di tipo ingegneristico e quelli ben strutturati nelle materie economiche».
Il programma della seconda giornata di FutureShots Festival
Il secondo giorno di FutureShots non è dedicato solo agli eventi ma anche ai tornei, fisici e digitali. Sabato 2 ottobre al Campus di H-FARM sono in programma tornei di beach volley, corsi di arrampicata, rollerblade, BMT, trofei esports e incontri di basket e padel. Ci sarà anche un evento gestito dalla redazione di Open: un’intervista dal vivo con Asia Lanzi, l’unica skater italiana ad essere arrivata a Tokyo 2020. Per non perdervi niente controllate i social di H-FARM e il nostro profilo Instagram.
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