Lobby nera, Jonghi Lavarini posta una foto con Meloni e Salvini: «Non facciano finta di non conoscermi»
Un collage di due foto: in una, “il barone nero” posa accanto a Giorgia Meloni, nell’altra compare abbracciato a Matteo Salvini. Roberto Jonghi Lavarini, uno dei protagonisti dell’inchiesta di Fanpage sui presunti finanziamenti illeciti a Fratelli d’Italia, ha voluto dire la sua sul tentativo dei partiti di centrodestra di prendere le distanze dalla vicenda. Il suo post su Instagram, pubblicato alla vigilia delle elezioni amministrative, rischia di compromettere ulteriormente la corsa a Palazzo Marino del candidato sindaco del centrodestra a Milano, Luca Bernardo. «Sono assolutamente indipendente e apartitico ma nessuno faccia finta di non conoscermi o, peggio, si permetta di offendere gratuitamente me e la comunità di veri patrioti che, mio malgrado, in questo frangente, ho l’onore e onere di rappresentare – ha scritto Jonghi Lavarini -. Il 5% di voti della “destra radicale” fa gola a tutti ed è indispensabile per vincere qualunque sfida bipolare, nei comuni e nelle regioni, come alle elezioni politiche».
Jonghi Lavarini, poi, ha diffuso un lungo comunicato – intitolato Note difensive – in cui si smarca da diverse accuse mosse dalla testata giornalistica che ha fatto scoppiare lo scandalo. «Non appartengo a nessuna loggia massonica o associazione segreta, anzi, pur conoscendo diversi massoni, tutti ne conoscono la mia contrarietà e opposizione. Anche perché il 90% della massoneria italiana e notoriamente antifascista e di sinistra, oggi entusiasti sostenitori del governo Draghi». Il barone nero, piuttosto, afferma di appartenere a «diversi ordini cavallereschi cristiani – precisando che il gruppo esoterico che nomina nel video di Fanpage – è solo una chat Whatsapp, molto eterogenea, di appassionati di miti, tradizioni, misteri, ufo, magia, castelli infestati da fantasmi, Evola e Guenon, come Atlantide e le Piramidi, lo Yoga ed il Tibet. E, comunque – scrive -, non siamo ancora riusciti a vederci di persona».
Gli strascichi legali della diffusione della notizia, minaccia il barone nero, coinvolgeranno molte persone. Jonghi Lavarini assicura che ci sarà un lungo elenco di denunce: «Ho dato pieno mandato ai miei legali a tutela della mia onorabilità e dei miei interessi. Stiamo raccogliendo il lungo elenco di chi sarà denunciato, penalmente e civilmente, per diffamazione aggravata a mezzo stampa e minacce sui social. I soldi raccolti come rimborso danni saranno interamente dati in beneficenza. Già oggi sono partite le prime denunce alla polizia postale e ai carabinieri».
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