Il successo di Squid Game e noi che riscopriamo (ancora) il cinema sudcoreano
«Cosa?». Episodio 1. Il primo gioco è appena cominciato. Dopo pochi secondi il concorrente numero 118 vede che il concorrente numero 324 viene eliminato. Quel «Cosa?» che gli esce dalle labbra è lo stesso che è uscito anche a noi dopo che abbiamo visto il primo episodio di Squid Game, la serie sudcoreana candidata a diventare il nuovo Unicorno di Netflix. Pubblicata sulla piattaforma il 17 settembre scorso, non è stata nemmeno tradotta in italiano. I più anglofoni possono vederla doppiata in inglese, per i cinefili ortodossi invece meglio in coreano con i sottotitoli. Scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk, Squid Game staziona ormai da giorni nel podio delle serie più viste di Netflix. Dalla piattaforma di streaming fanno sapere, senza sbottonarsi sui numeri, che a livello mondiale la serie sta ottenendo un successo equiparabile a quello di Bridgerton.
La trama
Per le sacre leggi dello spoiler vi lasciamo qui solo informazioni che potete recuperare nel primo episodio. Un gruppo di 456 persone tutte piene di debiti viene contattato da un’organizzazione che propone loro una sfida: vincere un gioco e ottenere una quantità di denaro abbastanza alta da poter pagare i debiti e vivere bene il resto delle loro vite. Per vincere questo gioco però bisogna superare la trasposizione in chiave mortale di una serie di giochi per bambini. Vi raccontiamo solo il primo. Tutti i concorrenti si trovano a partecipare a una partita di Un, due, tre. Stella! amministrata da un robot gigante. Appena questa macchina vede un movimento sancisce l’eliminazione del concorrente. All’eliminato arriva subito un colpo di pistola sparato dai confini del campo da gioco. È solo qui che i giocatori si accorgono che sono dentro a una sfida mortale. Ed è qui che il numero 118, e noi, esclamiamo: «Cosa?».
Un campo d’azione con confini stretti e definiti. Un piccolo mondo distopico in cui non sono chiari né gli obiettivi né gli scopi dei personaggi. Una stramba serie di prove mortali da superare. Chiunque sia passato in fumetteria con qualche titolo orientale, anche solo per ripararsi dalla pioggia, ha già visto tutti questi elementi in tante altre opere. Battle Royale, As the Gods Will e per una certa parte anche Hunter x Hunter sono tutti manga abbastanza vicini a quello che c’è dentro Squid Game. Forse la cosa più simile che abbiamo visto negli ultimi anni è la saga cinematografica di Hunger Games.
A questo terreno di fondo Squid Game aggiunge però una trama molto pianificata, basata sui colpi di scena e disseminata di tasselli che si incastrano sempre meglio ad ogni episodio. Non manca nemmno il gusto per l’iperviolenza, così presente da risultare digeribile per (quasi) tutti. Gli stessi schemi che abbiamo visto con altre due opere coreane che hanno travolto l’Occidente: Parasite del 2019 di Bong Joon-ho (una Palma d’Oro e quattro Premi Oscar) e Oldboy del 2003 di Park Chan-wook (Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes). Anche Squid Game tesse nella sua storia una satira della società Sud Coreana, tra i riferimenti alle tensioni con Pyongyang e il rischio di perdere il lavoro e venire sommersi da debiti e strozzini.
Dalle sfide mortali alle ricette su TikTok
Attenzione, qui spoileriamo un’altra prova. Il successo di Squid Game è rimbalzato anche su TikTok. L’hastag collegato alla serie è stato utilizzato in 20 miliardi di video e le sfide affrontate dai protagonisti sono state replicate in tutto il mondo. Una in particolare. Niente paura, al momento non si registrano ancora spargimenti di sangue. In compenso il mercato delle pentole antiaderenti in Italia potrebbe accusare una piccola impennata, visti tutti i TikToker che stanno cercando di cucinare i Dalgona. È un dolce coreano abbastanza semplice: un biscotto fatto di zucchero sciolto e bicarbonato. Di solito viene decorato con una forma che poi i bambini cercano di staccare mentre mangiano. In Squid Game se la forma viene spezzata la scena si conclude con la morte immediata del concorrente. Su TikTok niente di drammatico, al massimo si perde qualche like.
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