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Ciclismo, alla Parigi-Roubaix il bresciano Colbrelli vince una gara epica ricoperto di fango. Trionfo italiano dopo 22 anni

03 Ottobre 2021 - 18:14 Redazione
Il ciclista italiano ha superato nella volata finale il belga Vermeersch e l'olandese van der Poel. L'ultimo italiano a vincere nella classica del Nord era stato Andrea Tafi nel 1999

Una corsa da 258 chilometri. Cinquantacinque di questi sul pavè. La Parigi-Roubaix è una delle corse più importanti tra le grandi classiche del Nord, nota per la parte di percorso sul pavè e per l’arrivo nel velodromo di Roubaix, vicino ai confine tra Francia e Belgio. Le ultime immagini di questa edizione sono state epiche: i ciclisti prima di arrivare al velodromo dove c’era il traguardo erano ricoperti di fango. E lo era anche Sonny Colbrelli, l’italiano originario di Brescia che ha vinto la competizione superando il belga Vermeersch e l’olandese van der Poel nella volata finale: «Per me è un sogno, una leggenda, ma ero al limite. Il belga è partito ma sono riuscito a riprenderlo e a superarlo negli ultimi metri. Nelle zone di pavè cercavo di stare sempre davanti e ci sono riuscito». L’ultimo italiano ad aver vinto questa gara è stato Andrea Tafi, nel 1999. Il quarto posto è stato conquistato invece da Gianni Moscon. Il trentino ha fatto registrare una lunghissima fuga ma è stato tradito da una caduta e dalla foratura di una ruota.

La corsa più bella del Nord

L’ultima Parigi-Roubaix era stata organizzata nel 2019. L’edizione 2020 infatti era stata annullata per la pandemia. È una delle corse più antiche del ciclismo, la prima edizione si era tenuta nel 1896. Di solito viene organizzata ad aprile ma quest’anno per la prima volta è arrivata in autunno. Dopo che i ciclisti hanno già corso altre gare importanti come il Giro d’Italia e il Tour de France. In questa stagione poi sono state recuperate anche le Olimpiadi previste per il 2020. La corsa già di per sé è molto attesa da chi segue il mondo del ciclismo. È la gara su strada più spettacolare, con un pavè che mette sempre alla prova i corridori. Quest’anno era prevista pioggia. Il tracciato e il tempo atmosferico hanno creato così una combo che ha resto unica tutta la gara.

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