Berlusconi riappare al seggio di Milano, la frecciata a Salvini e Meloni: «I candidati sindaco? Meglio cambiare sistema» – Il video
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si è recato stamattina nel seggio di via Fratelli Ruffini, a due passi dal Cenacolo vinciano, a Milano, accompagnato dal presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, per votare per le elezioni comunali. Si tratta della sua prima uscita pubblica, dopo i ricoveri a causa del Covid. Appare in ottima forma: «Sto bene. Sto aspettando i risultati degli ultimi esami e penso siano tutti buoni per poter riprendere la normale attività», ha detto, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano come stesse. E sulla possibilità che diventi il prossimo presidente della Repubblica, Berlusconi ha tagliato corto: «Fino a quando al Quirinale c’è un presidente della Repubblica che onora il suo ruolo è meglio non parlare di Quirinale».
Il leader di Forza Italia difende il centrodestra (ma c’è tensione)
L’ex premier – che dalla prossima settimana potrebbe tornare a Roma – si sbottona di più quando gli viene chiesto se il centrodestra sia ancora unito. «Sicuramente è unito e c’è anche affetto tra i leader. Tutte queste illazioni di certa parte della stampa su divisioni interne non sono fondate», ha aggiunto. Alla domanda su chi sarà il leader della coalizione tra Meloni e Salvini, ha precisato: «Anche questo è un argomento che vedremo. C’è una regola nel centrodestra che dice che saranno i voti a determinare chi avrà la precedenza nella responsabilità». Nell’ultima intervista a La Stampa (che Berlusconi subito dopo ha smentito), diceva: «Siamo sinceri, ma se Draghi va a fare il presidente della Repubblica, poi a chi dà l’incarico di fare il nuovo governo? A Salvini? Alla Meloni? Ma dai, non scherziamo…». Insomma, il clima sembra essere teso, tesissimo, anche alla luce delle bufere che hanno travolto Lega e Fratelli d’Italia: da una parte lo scandalo Morisi, dall’altra l’inchiesta di Fanpage sulle ipotesi di finanziamento illecito e riciclaggio al partito di Meloni.
I dubbi sui candidati
«I candidati sindaci sono quelli che vengono fuori dalle scelte di questo o quel leader di partito, invece che da scelte democratiche, quindi forse la prossima volta bisognerà cambiare sistema», ha detto Berlusconi polemizzando sul modo in cui sono stati scelti i candidati sindaci del centrodestra per le amministrative. Per la campagna elettorale «ho lavorato da casa, dove richiesto ho fatto telefonate ai comizi, credo di avere dato il contributo che potevo dare responsabilmente con molto convincimento». E infine, a proposito di un nuovo Popolo delle libertà per il centrodestra, ha dichiarato: «Sì, perché no, voi sapete che il Pdl non è finito per ragioni obiettive, ma è finito per il tradimento di uno dei componenti».
«La federazione con Salvini non l’abbiamo messa da parte. Abbiamo soltanto precisato con la Lega che occorrerebbe fare un accordo che comprendesse anche Fratelli d’Italia. Quindi dobbiamo superare questa federazione per farne una più grande […] Mi immagino un futuro per il centrodestra in cui gli uomini di Forza Italia potranno essere la mente e il cuore di questo centrodestra. Siamo noi che lo abbiamo creato». Su chi vincerà le comunali a Milano, Berlusconi resta cauto: «Mi aspetto un buon risultato per quello che riguarda i voti alle liste dei partiti, per quanto riguarda i candidati sindaci vedremo. Saranno i milanesi a decidere».
Foto in copertina e video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev
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