I Pandora Papers svelano i tesori nascosti di politici, capi di Stato, industriali e vip nei paradisi fiscali di tutto il mondo
A cinque anni dai Panama Papers, una nuova inchiesta giornalistica globale svela le ricchezze nascoste nei paradisi fiscali da migliaia di potenti di tutto il mondo. Coinvolti nei traffici di denaro ci sono 35 capi di Stato o di governo, oltre 300 politici di oltre 90 nazioni, tra ministri, leader di partito, parlamentari, membri delle forze armate, capi dei servizi segreti, banchieri, industriali, ma anche sportivi, celebrità, terroristi, trafficanti di droga, per un totale di 29 mila beneficiari dei servizi di 14 società offshore, che hanno occultato nei paradisi fiscali (come Panama, Dubai, Monaco, Svizzera, Isole Cayman) le proprie ricchezze dal 1996 al 2020. È necessario però ricordare che possedere società in paradisi fiscali non rappresenta sempre un illecito. Tuttavia, così come sottolineato dai giornalisti che hanno preso parte all’inchiesta, è probabile che dietro alle società offshore possano comunque camuffarsi flussi finanziari illeciti, che facilitano il riciclaggio di denaro, l’evasione fiscale, il finanziamento del terrorismo o di partiti, nonché altre forme di reato.
I nomi presenti nei Pandora Papers
Tra i nomi presenti nel leak, tra gli altri, spiccano il premier della Repubblica Ceca, Andrej Babiš, il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra, l’ex capo del governo britannico Tony Blair, il Re di Giordania, Hussein Abd Allah, e presidenti di Ucraina (Volodymyr Zelens’kyj), del Kenya (Uhuru Kenyatta), del Cile (Sebastián Piñera), dell’Ecuador (Guillermo Lasso), Cipro (Nicos Anastasiades) e vengono citati anche alcuni parenti del presidente russo Vladimir Putin e 46 oligarchi russi. Non solo. I file sono stati divulgati dall’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) di Washington. L’accesso ai documenti è stato concesso ad alcuni media partner selezionati, tra cui Guardian, BBC, Le Monde e Washington Post e, per l’Italia, L’Espresso. Più di 600 giornalisti di 150 testate hanno analizzato per due anni i file nell’ambito di una delle più massicce inchieste globali sulle fughe di dati finanziari dal 2016 a oggi. Tra gli italiani menzionati nei documenti sono presenti, tra gli altri, il boss della camorra Raffaele Amato, l’ex nazifascista Delfo Zorzi, e l’allenatore del Real Madrid, Carlo Ancelotti.
Foto in copertina: Pandora Papers / ©L’Espresso