A cosa sono serviti finora i navigator? I primi dati dopo 2 anni col Reddito di cittadinanza
Cosa hanno fatto in questi due anni gli oltre 2 mila navigator? Repubblica oggi spiega, citando una tabella elaborata dalla Corte dei Conti, che da settembre 2019 a febbraio 2021 in oltre un milione, 1.041.711 per l’esattezza, di beneficiari del Reddito di cittadinanza sono stati accolti dai navigator, cioè sono stati invitati al Centro per l’impiego per un primo colloquio o a distanza. In 489 mila sono stati presi in carico, 248 mila hanno avuto piani personalizzati di accompagnamento al lavoro avviati (quindi percorsi di reinserimento, formazione, apprendistato, corsi di base su come fare un curriculum o sostenere un colloquio). 588 mila, invece, sono state le imprese contattate per rilevare i fabbisogni e per promuovere le opportunità del reddito di cittadinanza. 477 mila sono stati i posti vacanti o le occasioni di formazione raccolte in due anni. In Sicilia, ad esempio, i navigator hanno riportato a scuola 2.500 beneficiari del reddito per prendere la licenza media.
Male Campania e Lombardia, meglio Sardegna e Piemonte
I navigator, voluti fortemente dal governo M5s-Lega tre anni fa, hanno un contratto di collaborazione in scadenza il prossimo 31 dicembre con Anpal Servizi (Agenzia nazionale per le politiche attive): in Campania non hanno mai lavorato in presenza mentre in Lombardia hanno accolto poco più di 55 mila beneficiari e 17 mila presi in carico. Sono andate meglio Sardegna e Piemonte. Sui posti di lavoro effettivamente “creati” dai navigator resta il mistero. La Corte dei Conti – come scrive Repubblica – cita un dato vecchio di Anpal, che risale al 21 ottobre 2020. Su 1 milione di beneficiari, tenuti al Patto per il lavoro, il 34 per cento ha attivato almeno un contratto, il 65 per cento a tempo, il 70 sotto i sei mesi. Dunque pochi e comunque precari. A questo si aggiunga che non è chiaro se sia merito dei navigator o se i cittadini si siano collocati da soli nel mercato del lavoro.