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Vaccini, da Ema via libera alla terza dose di Pfizer per tutti tra i 18 e i 55 anni

04 Ottobre 2021 - 16:40 Redazione
terza dose vaccino anti covid richiamo calendario
terza dose vaccino anti covid richiamo calendario
L'Agenzia europea del farmaco riconosce l'aumento della produzione di anticorpi in tutti i soggetti, quando Comirnaty viene somministrato ad almeno sei mesi di distanza dalla seconda dose

La terza dose dei vaccini contro il Coronavirus può essere somministrata agli immunodepressi almeno 28 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Questa la conclusione a cui è arrivata l’Agenzia europea per il farmaco nel vertice di oggi. Ma la decisione più attesa era proprio il via libera alla terza dose di Pfizer per tutti soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. L’Ema ha dunque valutato positivamente un richiamo del vaccino Comirnaty. La motivazione alla base di questa valutazione è l’aumento della produzione di anticorpi quando viene somministrato ad almeno sei mesi di distanza dalla seconda dose. Un parere molto atteso dal commissario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, per capire quale nuovo corso dovrà prendere la campagna vaccinale italiana. Nella serata di ieri – ospite a Che tempo che fa – ha fatto sapere che tutto è pronto per proseguire con le nuove vaccinazioni: «Le dosi ci sono e andremo spediti», ha detto. Resta invece oggetto di valutazione la somministrazione di una terza dose del vaccino Moderna, lo Spikevax. Intanto, c’è attesa anche per un altro parere. Gli scienziati dell’Ema hanno cominciato a valutare la domanda di autorizzazione alla vendita sul mercato degli anticorpi monoclonali Regkirona. Questo trattamento contro il Covid-19 è indicato negli adulti che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio di progredire verso la forma grave della malattia. Stando a un comunicato diffuso dall’agenzia europea, il parere dovrebbe arrivare nel giro di un paio di mesi. Determinante sarà la solidità dei dati presentati, fa sapere l’Ema, e bisognerà anche capire se saranno poi necessarie ulteriori informazioni per supportare la valutazione finale di questo trattamento a base di anticorpi monoclonali.

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