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«Prendi i soldi e scappa»: l’opera di Jens Haaning è un furto o arte?

04 Ottobre 2021 - 12:59 Redazione
L'artista danese ha deciso di "rinnovare" le opere dedicate alla vita lavorativa, prendendo il corrispettivo di quasi 72mila euro in contanti. Ma le banconote sono di proprietà del museo che gliele aveva prestate

Furto o colpo di genio d’artista? Jens Haaning è un artista concettuale e contemporaneo danese che vive e lavora a Copenaghen. Il danese Kunsten Museum of Modern Art, di Aalborg, aveva pattuito con l’artista un’opera che avrebbe dovuto mettere insieme, in due cornici, il valore di quasi 72 mila euro – ovvero 534 mila corone danesi in contanti, il reddito medio di una persona in Austria e Danimarca –  per la rassegna Work it Out dedicata ad arte e vita lavorativa. I soldi, dati all’artista dallo stesso museo, sarebbero stati restituiti a quest’ultimo a esibizione terminata, il 16 gennaio 2022. Peccato che lo staff della galleria, quando ha preso in consegna l’opera d’arte, si è trovato di fronte a una scoperta sorprendente: le cornici erano vuote. Ma no, non erano stati i ladri. Il denaro prestato, ricostruisce la Cnn, è scomparso grazie allo stesso Haaning, che afferma di aver scelto di tenere i soldi in nome dell’arte. «Ho scelto di realizzare un nuovo lavoro per la mostra», ha spiegato l’artista via mail al museo – ora il testo della missiva è stato appeso accanto alle cornici vuote «Non ho rubato soldi… Ho creato un’opera d’arte, che è forse 10 o 100 volte migliore di quanto avevamo pianificato. Qual è il problema?».

La versione dell’artista

Il “nuovo” pezzo concettuale, che Haaning ha intitolato «Prendi i soldi e scappa», è ora al centro di una disputa tra museo e artista sul lavoro, sugli obblighi contrattuali e sul valore del lavoro. «Ho visto, dal mio punto di vista artistico, che potevo creare un pezzo molto migliore per loro di quello che potevano immaginare», ha detto Haaning alla CNN. Oltre a prestare a Haaning 534.000 corone danesi, ovvero 84 mila dollari per le opere d’arte piene di contanti, il Kunsten Museum aveva accettato di pagare altre 10 mila corone (1.571 dollari) per il suo lavoro, oltre a coprire i costi come l’inquadratura e la consegna. Ma l’artista ha detto che il progetto lo avrebbe comunque lasciato senza soldi, a causa dei costi dello studio e degli stipendi del personale. «Di solito mi trovo in una posizione migliore quando mi esibisco all’estero», ha detto. «Sono un danese ed è un museo danese e si aspettano che io investa perché poi forse un giorno compreranno qualcosa». Le nuove opere dovevano essere versioni aggiornate di opere d’arte del 2007 e del 2010. Il direttore di Kunsten, Lasse Andersson, ha sostenuto che il museo ha mantenuto la sua parte dell’accordo. «È molto importante per noi perché siamo sempre stati conosciuti per onorare i contratti e anche per pagare gli artisti una tariffa ragionevole», ha spiegato al telefono. Andersson chiede la restituzione dei soldi. «Non sono miei, sono soldi pubblici, sono soldi del museo», chiosa.

In copertina EPA/Henning Bagger | ‘Prendi i soldi e scappa’ di Jens Haaning al museo Kunsten di Aalborg, Svezia, 28 settembre 2021.

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