Ballottaggi, Conte avverte Raggi: «È finita la stagione del “da soli a tutti i costi”»
«Nel M5s è finita la stagione in cui si andava a tutti costi orgogliosamente da soli. C’è già stata una svolta. Il M5s pone un’asticella alta, ma si predispone a costruire con altri partner un percorso comune, non lo disdegna più come invece in quella fase più antica della sua storia». Queste le parole di Giuseppe Conte in visita a Carbonia, dove si trova per un piccolo tour elettorale in vista delle comunali del 10 e 11 ottobre in Sardegna. Il capo politico del Movimento ha evidenziato la necessità di stabilire alleanze dopo il risultato negativo del M5s alle Comunali. Il Movimento – se non alleato al Pd – ha registrato un’emorragia di consensi un po’ ovunque, a cominciare dalle città che ha governato negli ultimi 5 anni. A Roma si attesta al 10% e a Torino il consenso crolla addirittura sotto il 9%. «I progetti vincenti sono quelli che creano un campo largo, un progetto serio, articolato e solido che coinvolge le forze progressiste – ha sottolineato – il fatto che si lavori anche qui in Sardegna in questa direzione è in linea con una traiettoria politica nazionale». Non sembrano per ora essere dello stesso avviso altri nomi di peso nel M5s. Prima tra tutte la sindaca uscente di Roma Virginia Raggi – 19,09% di consensi – che ieri ha detto chiaro e tondo di non voler dare indicazioni di voto sul ballottaggio che vedrà sfidarsi il candidato del centrodestra Enrico Michetti – al primo turno 30,14% – e quello del centrosinistra Roberto Gualtieri – 27,03% al primo turno. A Roma Raggi ha chiuso le amministrative ultima tra i candidati principali, ma pur sempre con un 19,09% di preferenze che saranno determinanti nell’elezione del suo successore. A questo punto a sorpresa, dal momento che la grillina non vede spazio per alleanze («I cittadini non sono mandrie da portare al pascolo»).
L’apertura a Gualtieri
Conte è invece più che possibilista sul nome dell’ex ministro all’Economia: «Per Gualtieri ci ragioneremo. Ha lavorato con me e il Conte II, abbiamo gestito insieme la pandemia e il Recovery fund. È una persona di valore ma in questo momento è prematuro». E sulla sindaca uscente il leader del Movimento ha speso parole generose: «Non è stato un errore candidare la Raggi, perché ha fatto bene come sindaca, anche se ha avuto tante difficoltà e tanti attacchi. Non ci si vuole nascondere dietro gli attacchi, ma oggettivamente la sua gestione è stata attaccata e gli effetti si sono visti tardi e non sono stati percepiti dai cittadini – ha commentato Conte -. Il nuovo sindaco avrà la possibilità di gestire Roma e farla correre. Aver tenuto i conti in ordine e rimesso una serie di filiere in ordine consentirà al nuovo sindaco di poter correre». Quanto alla sconfitta «ci metto la faccia – ha ribadito – in campagna elettorale abbiamo rilevato che una delle maggiori criticità è proprio il debole radicamento sul territorio – ha spiegato da subito -. Ma sapevamo anche che nel M5s è il tempo della semina, non c’è stato abbastanza tempo per la campagna elettorale, e il nuovo corso non ha potuto dispiegare a pieno le sue potenzialità».
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