Fisco, Letta attacca Salvini: «Strappo gravissimo. Vuole spostare l’attenzione dal disastro delle Comunali»
La tensione nella maggioranza non si stempera. È la riforma del fisco, questa volta, l’oggetto del contendere. Nell’ordine: la Lega impone ai suoi membri dell’esecutivo di disertare il Consiglio dei ministri che deve approvare la delega. Mario Draghi, in conferenza stampa, invita Salvini a dare spiegazioni, il segretario del Carroccio replica accusando il premier di non condividere per tempo i testi dei provvedimenti. E poi, da Enrico Letta a Giuseppe Conte, gli alleati – sì, stiamo parlando di alleati di governo -, iniziano ad accusare Matteo Salvini di «strappo gravissimo e incomprensibile». È dai tempi del decreto sul Green pass di questa estate, in realtà, che Letta incalza Salvini: «Non si può stare con un piede in maggioranza e uno all’opposizione», ha sottolineato più volte.
Oggi – 5 ottobre -, con lo sfilarsi della Lega dall’alveo della maggioranza, il segretario Dem è tornato a ribadire il concetto. Prima ha convocato una riunione al Nazareno con i capigruppo, i ministri e i sottosegretari, la cui conclusione è stata che Salvini sta cercando di ringalluzzire un elettorato che non l’ha seguito nella tornata delle comunali. Poi, a Di Martedì, l’attacco frontale, da segretario a segretario: «La Lega si è assunta la responsabilità di uno strappo gravissimo e incomprensibile, a meno che non lo si leghi al risultato di ieri – 4 ottobre – disastroso per la Lega. Hanno bisogno che si parli di altro». Dall’alto del successo in tre città importanti – il Pd ha eletto i suoi candidati al primo turno a Bologna, Milano e Napoli -, Letta ha punzecchiato Salvini e Meloni sui risultati alle amministrative.
Letta: «La Lega si assumerà le responsabilità dei fatti di oggi»
«Salvini e Meloni non hanno colto il fatto che è cambiato completamente il vento sia a livello europeo che nazionale. Questo essere sempre contro l’Europa, il sovranismo? Tutte cose che hanno funzionato fino a qualche anno fa. C’era una tendenza che fino a quel momento andava bene». E non crede, il segretario del Pd, che siano state le vicende giudiziarie di Luca Morisi e Carlo Fidanza ad aver «spostato più di tanto. Hanno scelto male i candidati. Non si dica che loro hanno perso per quei due scandali, io credo che la sconfitta – del centrodestra – sia nel tipo di scelte che hanno fatto. Berlusconi quando è andato a votare ha sostanzialmente ammesso che avevano sbagliato tutto». Tuttavia, sulla lobby nera milanese e il presunto finanziamento illecito a Fratelli d’Italia, il Dem ha criticato Meloni, colpevole «di non aver mai detto “non c’è spazio per il fascismo al nostro interno”. Credo che voglia mantenere un rapporto con certi mondi e credo che Meloni sbagli a farlo».
Tornando all’argomento del pomeriggio, ovvero la diserzione dei ministri della Lega dal Cdm, Letta ha sottolineato: «C’è una parte della politica che è fortemente in contrasto con quello che sta facendo Draghi e una parte che è pilastro di quello che sta facendo Draghi. Noi siamo in questa seconda parte». La Lega, allude il segretario, sta ostacolando il lavoro del presidente del Consiglio. Servirà una verifica di governo? «Io penso che quello di oggi sia uno strappo grave di Salvini e della Lega e se ne assumono la responsabilità, sarà Draghi a decidere, noi sosteniamo il governo e troviamo insopportabile avere una forza di governo che sta dentro e fuori», ha risposto. Ribadendo, in conclusione, che «Draghi ha potuto tirare dritto perché c’è una parte della maggioranza importante, noi tra questi, che gli ha consentito di andare avanti sulla riforma fiscale mentre la lega non ha partecipato al consiglio dei ministri».
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