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La droga dello stupro non era di Morisi. La chat di notte su soldi e droga: «Cerco sex & fun…»

06 Ottobre 2021 - 07:16 Giovanni Ruggiero
luca morisi ritorno
luca morisi ritorno
La bottiglietta di Ghb sarebbe stata portata da uno dei due escort romeni, che finora ha sempre negato di sapere come fosse finita nel suo zaino

È dalla chat su Grinder-boy che emerge un nuovo punto fermo nell’indagine su Luca Morisi per cessione di stupefacenti, dopo un festino finito in lite con due escort romeni. In quei messaggi scambiati sul sito di incontri Grinder-boy, pubblicati dal Corriere della Sera, si capisce in modo piuttosto chiaro che la bottiglietta di Ghb, la droga dello stupro, non fosse dell’ex social media manager della Lega, ma di uno dei due escort. Sarebbe stato Alexander, al secolo Petre Ruba, a proporre a Morisi di portare la Ghb, quando ancora la trattativa non aveva portato ad aggiungere all’incontro di Ferragosto anche l’amico di Rupa, Nicolas. I tre non si sarebbero visti nella notte tra il 14 e il 15 agosto, come raccontato finora dai giornali, ma all’alba di Ferragosto. Alle 3.13 del 14, Morisi contatta in chat Alexander: «Ciao, ti ho visto sul sito, sto cercando per una nottata insieme sex & fun, stanotte o domattina. Ospito e ho anche divertimento. Vorrei stare varie ore. Se sei libero ne parliamo. Scusa orario». Lo scambio prosegue con Alexander che propone di allargare l’invito a un suo amico, il più giovane Nicolas che fa l’escort come lui. Si accordano su prezzo e prestazioni e parlano di: «divertimento» come extra, intendendo quindi la droga. Alexander risponde immediatamente e chiede informazioni sul suo interlocutore. A cominciare dall’età, su cui Morisi, 48 anni, mente dicendo di avere 35 anni, rivelando poi il nome con cui si fa chiamare su un altro tipo di incontri. «Ok – risponde Alexander – io attivo dominante. Ho pure un amico se vuoi, tutta la notte».

La trattativa

La chat va avanti con i dettagli sul pagamento, in parte anticipato per coprire le spese del viaggio, metà prima e metà all’arrivo via bonifico: «Basta che siete seri – scrive Morisi – e non mi prendete in giro». «Noi seri certo- risponde Alexander – Facciamo bene il nostro lavoro, mica è la prima volta che ci mandano un anticipo per spostarci». Morisi quindi accetta: «Ok, per me è la prima volta. Importante è che state qua un bel po’». Poco dopo è Alexander a entrare nel vivo, proponendo a Morisi quella che per gli inquirenti è proprio la droga dello stupro: «Poi ti portiamo anche G – scrive Alexander – Vedrai ti piacerà molto, ti assicuro». Quella «G» secondo gli investigatori starebbe appunto per Ghb, trovata poi nello zaino di Alexander in una bottiglietta, ma della cui provenienza l’escort ha sempre negato di saperne. Morisi acconsente anche a questo: «Conosco, non lo faccio da un sacco». E anzi aggiunge: «Tutto quello che volete. Io anche fornito». Quando l’escort chiede che cosa usi lui, Morisi risponde: «Oggi c», cioè la cocaina, che era stata anche trovata in casa sua dai carabinieri.

Le tariffe

La trattativa sulle tariffe che finirà con la lite del pomeriggio di Ferragosto fuori casa di Morisi era cominciata già col piede storto. Ad Alexander arriva un bonifico di 500 euro: «Ho detto 2.000 totale… 500 per le spese di viaggio, 1.500 per noi. Almeno 1.000…». Morisi prova a strappare uno sconto: «Sono un vecchio di m…», ma niente da fare, Alexander non cede: «Devi mandare. Già te l’ho fatto, caro. Sono le 4 del mattino. Dopo mandami anche la posizione con via e e numero che partiamo subito. Intanto fai il bonifico». Arriveranno a Belfiore all’alba, intorno alle 6 del mattino. E il festino andrà avanti fino alle 15.30 circa, quando poi arriveranno i carabinieri per la discussione degenerata fino al viale d’ingresso della casa di Morisi davanti agli occhi dei vicini.

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