Draghi risponde a Salvini sulla revisione del catasto: «Non è una patrimoniale». E assicura: «Il governo va avanti» – Il video
Dal vertice Ue-Balcani, in Slovenia, Mario Draghi risponde alle invettive di Matteo Salvini sulla riforma del fisco. Riprendendo le parole del segretario della Lega, il premier ha ribadito quanto detto nella conferenza stampa di ieri, 5 ottobre. «Questo governo non tassa, non tocca le case degli italiani. L’ho detto fin dall’inizio. Questo governo non aumenta le tasse. E il motivo è semplice, l’ho detto tante volte: l’economia italiana prima del Covid era molto fiacca e quando è entrata nella pandemia ha avuto un trauma, un tracollo tra i più alti tra i paesi Ue. Ora è il momento in cui le attività economiche sono ripartite, quindi lasciamo che ripresa si consolidi, non turbiamola con attacchi fiscali: questo il motivo dietro a questa decisione».
E in un riferimento ancora più diretto, smentisce la definizione che ha dato Salvini sulla revisione del catasto («la delega contiene una patrimoniale su un bene già tassato»). «Non è una patrimoniale», ha commentato Draghi al termine della riunione, in conferenza stampa. Il presidente del Consiglio ha anche annunciato che incontrerà il leghista «nei prossimi giorni», chiarendo che queste tensioni non sfoceranno in una crisi dell’esecutivo: «Salvini oggi ha parlato e ha detto che la partecipazione al governo non è in discussione». Poi, la stoccata finale: «Il governo va avanti: l’azione non può seguire il calendario elettorale». «Bene Draghi contro patrimoniale e nuove tasse sulla casa, adesso il Parlamento in Aula tolga ogni accenno a riforma del Catasto che preluda a nuove tasse sulla casa», dicono fonti della Lega dopo le parole del presidente del Consiglio.
A proposito della riforma del catasto, il premier ha spiegato: «Si fanno queste cose per riequilibrare il carico fiscale perché è fuori discussione che ci sono tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quanto dovuto: alcuni esperti dicono che la maggior parte dei contribuenti finirà per pagare di meno». «Sono giudizi dati da gente che ne sa molto su questo ma non sono documentati perché non c’è una banca dati che faccia trasparenza sulla questione», ha aggiunto. Quella sul catasto «è una operazione trasparenza»: «Non si tocca assolutamente nulla, ognuno continuerà a pagare esattamente quanto pagato oggi, di eventuali decisioni se ne parlerà nel 2026. Le due cose sono diverse», ha concluso.
Immagine di copertina: ANSA/FILIPPO ATTILI
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