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La lobby nera, Borghezio e la Terza Lega che vuole andare oltre Salvini nell’inchiesta di Fanpage

Una strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega. E per sostituire Salvini con Angelo Ciocca. I piani della Lobby Nera nell'inchiesta di Fanpage e le smentite di Borghezio

C’è una Terza Lega che vuole andare oltre Matteo Salvini? L’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera andata in onda ieri a Piazzapulita ha raccontato ieri dell’alleanza tra il gruppo di Roberto Jonghi Lavarini, il Barone Nero, il movimento Lealtà Azione e alcuni esponenti di primo piano del Carroccio. Il cronista infiltrato di Fanpage, che si presenta come imprenditore, nel nuovo filmato è ancora a fianco di Jonghi Lavarini. E con lui incontra anche l’ex eurodeputato leghista Mario Borghezio. Il quale starebbe portando avanti una «strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega». Nel video, durante un appuntamento in cui sono presenti anche militanti di Lealtà Azione e il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni, Borghezio parla di «terza Lega della terza posizione». In un altro passaggio aveva detto: «Savoini l’ho fatto entrare io nella Lega».

Un uomo che viene presentato come un ex militare e con il volto oscurato, racconta poi che Jonghi Lavarini avrebbe portato «almeno 5mila preferenze» all’eurodeputato leghista Angelo Ciocca. Ciocca che, a detta del ‘barone nero’, deve diventare «il post Salvini». Viene mostrato un incontro tra Ciocca e Jonghi Lavarini «negli uffici della Regione» e un «summit riservato» del 29 ottobre 2019 in un locale. Jonghi definisce Ciocca «il nostro primo referente politico». E sempre il ‘barone nero’ spiega che obiettivo del suo gruppo è «aiutare a far crescere la classe dirigente». È Borghezio che Jonghi Lavarini scarrozza per Milano. Lui che progetta la «terza Lega» che dovrebbe venire dopo Salvini. «L’ho fatto entrare io, ma è un debole». Il suo sogno? Grida a un comizio: «A Milano ci vuole ordine, ci vogliono i bastoni!».

E proprio Borghezio in una serie di dichiarazione rilasciate ieri all’AdnKronos nega qualsiasi tipo di coinvolgimento in progetti politici con l’estrema destra. «Con l’estrema destra di Milano non ho contatti, conosco Jonghi Lavarini da tempo. L’ho incontrato a Milano, durante la campagna elettorale, e mi ha solo dato un passaggio», dice l’avvocato ed ex europarlamentare che proprio Salvini non ha ricandidato. Nel video Borghezio parla di una terza Lega: «È tutta una invenzione di Fanpage, sì, io ho parlato di terza Lega. Ma non c’entra nulla con l’estrema destra, per me la terza Lega è la base, i militanti, a loro mi riferivo». Poi punta il dito contro la testata che ha realizzato il servizio video. «È molto grave che una testata faccia fare l’agente provocatore a un giornalista», sostiene.

Mario Borghezio e Angelo Ciocca

Proprio Ciocca, designato come il successore di Salvini, ieri è intervenuto a Piazzapulita: «Domani mattina denuncerò Jonghi Lavarini. A denuncia in mano, se mi invitate, sarò da voi», ha detto a Corrado Formigli. Tra gli esponenti leghisti che nel filmato vengono indicati come vicini a Lealtà Azione c’è anche la neoconsigliera comunale milanese (ed europarlamentare) Silvia Sardone. Nel video si vedono militanti di Lealtà azione che consegnano cibo del Banco alimentare assieme a Sardone e Bastoni e nel servizio si fa notare che «il santino dei candidati è spillato sui pacchi». La puntata si conclude con un incontro tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini. Il quale – spiega la voce fuori campo – «vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici tra cui autorevoli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia». Le elezioni amministrative si avvicinano, viene spiegato nel servizio, e i nomi pronunciati da Jonghi Lavarini nell’ultimo faccia a faccia col cronista sono omissati.

Intanto ieri Giorgia Meloni si è difesa a Diritto e Rovescio dalle accuse piovute sul suo partito. «Quando è andato in onda il primo servizio» di Fanpage, «la prima cosa che ho detto a Fidanza è stata questa: come ti viene in mente? Ero stata chiarissima sui rapporti che non si devono andare con determinati ambienti. Su questo tema io sono estremamente rigida, intanto per convinzione. FdI è un partito che guarda avanti. Atteggiamenti nostalgici, cose folkloristiche e macchiettistiche, sono proprio incompatibili con la storia di un partito serio come il nostro», ha detto la presidente di FdI su Rete 4. «Io – ha concluso – voglio parlare dei problemi della gente. Invece, sono costretta a difendermi, anche per la stupidità delle scelte di alcuni dirigenti ed esponenti di FdI. A parlare di cose di cui agli italiani non frega assolutamente nulla. E questo è sbagliato. Io sarò implacabile e voglio essere chiarissima: non c’è spazio per il folklore, per le nostalgie. l’antisemitismo, non c’è spazio per l’imbecillità, chiaro? Questo lo si sa da anni, è un’indicazione che ho dato da diversi anni».

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