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No Green pass, 10 mila manifestanti a Roma: scontri in piazza, assaltati mezzi della polizia e la sede della Cgil – I video

09 Ottobre 2021 - 22:55 Redazione
Sabato di tensioni nel cuore di Roma. Castellino (Forza Nuova): «Ci prendiamo la Capitale». Letta e Calenda: «Sciogliere subito le organizzazioni neofasciste»

Sabato di tensioni nel cuore di Roma dove nel pomeriggio di oggi, 9 ottobre, circa 10mila persone hanno manifestato contro il Green pass. Sono 4 al momento le persone arrestate per gli scontri, e al vaglio degli investigatori della Digos ci sono anche le posizioni di altre persone – tra le quali quella del leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, che era sotto regime di sorveglianza speciale e che ha violato numerose prescrizioni. Dai due blocchi di manifestanti, uno su via del Corso e uno su via del Tritone, sono stati lanciati fumogeni e bombe carta verso le forze di polizia che hanno risposto con lacrimogeni e cariche di alleggerimento per allontanare i manifestanti. Alcune persone hanno preso d’assalto le camionette della Polizia. Una parte dei manifestanti, guidata da Forza Nuova, ha poi fatto irruzione nella sede della Cgil. Sono tre le persone fermate, un poliziotto sarebbe invece rimasto ferito.

Le tensioni si sono riaccese in serata, quando un gruppo di manifestanti si è ricompattato all’altezza di Largo Goldoni, verso piazza del Popolo. Alcuni hanno fatto barricate in via del Corso con i materiali di un cantiere e la polizia con gli idranti li ha fatti indietreggiare. Dal gruppo dei manifestanti è partito un lancio di oggetti verso le forze dell’ordine. «Assassini, assassini» è l’urlo che si è alzato dalla piazza appena iniziato il presidio. «Vogliamo le dimissioni di Draghi e Mattarella», si è sentito dire dal palco. Dopo un primo lancio di oggetti contro le forze dell’ordine i manifestanti si sono riversati in piazzale Flaminio bloccando il traffico.

I vari comitati organizzatori, in particolare «Basta dittatura», «No Green pass- adesso basta!», «Io apro!», avevano dato appuntamento ai manifestanti a Roma e, «per chi non può, in tutte le strade d’Italia». Sul proprio canale Telegram, «Basta Dittattura» ha invitato a esporre dalla finestra un tricolore: «In segno di solidarietà mettiamo tutti una bandiera italiana fuori dai nostri balconi o finestre». In piazza anche militanti del movimento di estrema destra Forza Nuova, tra cui il vicesegretario Giuliano Castellino. «Noi non siamo la politica, noi siamo la variabile impazzita», ha urlato. «Stasera ci prendiamo Roma».

I sindacati indicono una manifestazione a Roma il 16 ottobre

I segretari generali delle tre Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil – Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri – hanno annunciato una «grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia» il 16 ottobre. «Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge», hanno dichiarato. «È il momento di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo».

Le condanne di Draghi e Casellati

Dalla politica sono arrivate dure condanne per le violenze di piazza. Il premier Mario Draghi ha parlato di «intimidazioni inaccettabili». Il suo predecessore Giuseppe Conte ha detto: «Le derive violente della manifestazione di Roma contro il Green pass sono davvero molto preoccupanti. Scontri con la polizia, strade bloccate e addirittura l’assalto alla sede della Cgil. Quella di oggi a Roma è la pagina di uno squadrismo pericoloso e violento», ha detto l’ex premier. «Condanno fermamente le violenze che hanno avuto luogo oggi in alcune città italiane. È inaccettabile che la legittima espressione delle proprie idee possa sfociare in aggressioni e atti d’intolleranza di qualsiasi genere. Esprimo tutta la mia solidarietà alle forze dell’ordine e alla Cgil», ha dichiarato la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Solidarietà alla Cgil è stata manifestata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una telefonata al segretario Landini.

FdI e Lega contro Lamorgese

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha commentato: le forze di polizia «hanno agito con equilibrio e professionalità» in una giornata difficile in cui ci sono stati «intollerabili atti di violenza anche contro sedi delle istituzioni» e si è ravvisata una «inquietante carica eversiva». E mentre la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha definito la ministra dell’Interno «inadeguata», fonti della Lega hanno fatto sapere: «Lamorgese deve dimettersi. Italia nel caos e forze dell’ordine in difficoltà per la sua totale incapacità».

Calenda e Letta: «Sciogliere le organizzazioni neofasciste»

«Inaccettabili le scene viste oggi a Roma. È ora di sciogliere le organizzazioni neofasciste e arrestare chi ha commesso queste violenze. Ora basta», ha detto il leader di Azione Carlo Calenda. Sulla stessa lunghezza d’onda Enrico Letta: «Ho chiamato Landini per esprimere tutto il nostro sdegno e la nostra completa solidarietà alla Cgil. Dobbiamo reagire subito, non bisogna lasciare nessuno spazio alla violenza fascista, è l’ora di sciogliere Forza Nuova», ha detto il segretario del Pd.

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