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L’harakiri di Michetti. Il Manifesto ripesca un suo articolo sulla Shoah: è così ricordata rispetto alle altre tragedie «per le banche e la lobby»

09 Ottobre 2021 - 15:18 Redazione
L'attuale candidato sindaco di Roma sul sito di Radio Radio scriveva: «Perché la stessa pietà non viene rivolta alle vittime delle foibe?». E attaccava la commissione Segre

«Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione. E sin qui nulla quaestio, ci mancherebbe. Ma mi chiedo perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta. Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta». A scriverlo, il 19 febbraio 2020 sul sito di Radio Radio, era Enrico Michetti, attuale candidato del centrodestra alle elezioni amministrative di Roma, in un articolo ripescato dal Manifesto. «Purtroppo se non sei portatore di un qualche interesse diretto o indiretto per il cinico buonista non sei meritevole di tutela», scriveva Michetti. «Le leggi razziali, l’Olocausto, come del resto la tratta degli schiavi, ed ogni altra forma di abominio contro gli esseri umani segnano il punto più basso della storia dell’uomo. Ma fare ciniche ed opportunistiche distinzioni è altrettanto ignobile e vergognoso».

Michetti, che da tempo è opinionista per il sito di Radio Radio, in un’altra occasione – era il novembre del 2019 – prendeva di mira la commissione guidata da Liliana Segre contro razzismo e antisemitismo: «Per contrastare eventuali fenomeni di razzismo bastano i rimedi ordinari. La mia patria, uno dei luoghi più umani e accoglienti al mondo, non merita commissioni straordinarie che possano limitare la libertà di azione e di espressione del mio popolo». In un pezzo dal titolo «C’è più fascismo a destra o a sinistra?», poi, Michetti si chiedeva: «Siamo sicuri che coloro che si ergono a censori di presunti comportamenti razzisti da parte degli italiani, che pongono al centro della scena la sofferenza straziante subita dal popolo ebraico (effettivamente patita e nei confronti dei quali va tutto il mio rispetto) non siano altro che degli affabulatori fraudolenti, i quali attraverso una assurda colpevolizzazione del popolo italiano vorrebbero renderlo domo e prono?».

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