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Il giudice No Green pass Angelo Giorgianni si dimette, dal palco di Roma voleva «una nuova Norimberga» – Il video

11 Ottobre 2021 - 23:04 Maria Pia Mazza
«Il mio datore di lavoro è lo Stato. Ma se il fatto di avere la toga limita la mia libertà d'opinione allora è chiaro che lascio», dice il magistrato. E ribadisce: «In piazza c’erano famiglie e lavoratori: era una piazza senza simboli di partiti»

«Se il fatto di indossare la toga mi deve limitare a esprimere la mia opinione sulla legittimità di atti o di provvedimenti, o peggio ancora di denunciare fatti penalmente rilevanti, anche se riguardano rappresentanti delle istituzioni, allora preferisco lasciare la toga». Ad annunciarlo è il magistrato della Corte d’Appello di Messina, Angelo Giorgianni, dopo la partecipazione alla manifestazione No Green pass di Roma, degenerata in parte nell’attacco alla sede della Cgil. C’era anche lui sul palco in piazza del Popolo. Alle sue spalle, tra gli altri, il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, e il leader di IoApro Biagio Passaro, entrambi nella lista dei 12 arrestati per gli scontri nella Capitale. Nella sua invettiva, il magistrato ha attaccato il governo, aizzando la folla: «Oggi il popolo italiano ha dato il preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere. Noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga!». E dopo quelle parole, Giorgianni ha deciso di riporre la toga. «Il mio datore di lavoro è lo Stato – spiega il magistrato in un’intervista all’Adnkronos -. Ma se il fatto di avere la toga mi limita di esprimere la mia opinione allora è chiaro che la lascio: io non voglio determinare imbarazzi a nessuno». E dunque l’annuncio: «Lascio la toga, ho fatto la mia comunicazione».

«In piazza c’erano famiglie e lavoratori»

Autore del libro Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid-19, con prefazione del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, Giorgianni ha più volte ripetuto che la pandemia da Coronavirus fosse «uno strumento di ingegneria sociale che serve per realizzare un colpo di stato globale». Dopo aver annunciato le proprie dimissioni, il magistrato cerca di tenere il punto su quanto accaduto a Roma. E lo fa ribadendo che è necessario fare un distinguo tra la manifestazione No Green pass e quanto successo, a suo dire, «fuori». «In quella piazza c’erano mamme, bambini, lavoratori, ed era una piazza internazionale, senza simboli di partiti, e pacifica – insiste -. Se poi, fuori da quella piazza, qualche delinquente ha commesso atti criminali, non c’entra niente con la manifestazione dei No Green pass». Giorgianni aggiunge ancora: «Quelle sono persone ciniche che con il loro comportamento hanno di fatto sporcato una manifestazione di piazza bellissima e con quegli atti criminali hanno oscurato la manifestazione, perché alla fine si è dato risalto agli atti di pochi delinquenti e non alla presenza di decine migliaia di persone oneste».

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