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La minaccia degli autisti No vax sui trasporti milanesi e lombardi: i rischi sulle tratte dei pendolari

11 Ottobre 2021 - 10:19 Redazione
Trasporti pubblici
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L'Atm ha una scorta di riservisti da richiamare in caso di buchi lasciati da eventuali assenze. Quale sarà l'impatto?

Incubo no Green pass sui trasporti. A Milano e in Lombardia si fanno i conti con l’ipotesi del personale dei trasporti pubblici no vax, quindi privo di Green pass e che dal 15 ottobre dovrà fare i conti con l’obbligatorietà della certificazione verde per accedere al posto di lavoro. L’incognita è: quanti sono? Di certo, scrive oggi il Corriere della Sera, c’è almeno un conducente che ha già fatto sapere all’Atm, l’azienda di trasporti pubblici di Milano, che venerdì prossimo non sarà al lavoro perché sprovvisto di green pass. Dalle parti di Atm e di Trenord resta quindi sospeso l’interrogativo su quanti siano i tranvieri, autisti, macchinisti dell’Atm e ferrovieri di Trenord che di fatto porteranno al lavoro – con tutte le conseguenze del caso – la protesta nazionale contro la certificazione verde? 

L’ipotesi è che chi ha questa posizione di contrasto alla certificazione ai vaccini quindi – possa cominciare ad assentarsi dal lavoro, tra giorni di paga perduti come prevede il decreto, ferie, malattie. Quale sarà il peso di queste eventuali assenze? Come spiega ancora il Corriere, sono tre i turni su cui lavorano a Milano e in Lombardia i conducenti dei mezzi pubblici: sul turno dell’alba sarà possibile controllare i green pass all’ingresso nei depositi, ma per gli altri due turni – centrale e serale – il controllo verrà effettuato a campione nel corso della giornata di servizio. Il punto è capire se i “ribelli” avranno modo di concentrarsi in un unico turno, e quindi raggiungere un numero tale di assenze da creare disservizi, oppure se saranno spalmati sui tre turni e quindi di fatto “diluiti” nel loro eventuale effetto di disturbo.

E comunque è qui che entrerebbero in gioco i “riservisti”, quel bacino di un centinaio di autisti e tranvieri di «scorta», non in servizio e reperibili che possono essere richiamati in servizio per riempire i buchi lasciati da eventuali assenza. Basteranno per rispondere alle azioni dei «no pass»? L’ipotesi, ma non vi è certezza, è che anche nel personale del trasporto pubblico la percentuale di persone non vaccinate possa toccare quota 15%, la stessa della popolazione lombarda.

In copertina ANSA/Mourad Balti Touati | Passeggeri lungo la banchina della metropolitana a Milano, 13 settembre 2020.

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