No Green Pass, Forza Nuova preparava l’assalto a Palazzo Chigi: «Come Capitol Hill»
Volevano arrivare a Palazzo Chigi. Per un assalto sullo stile di quello organizzato dai seguaci di Qanon a Capitol Hill. Solo dopo che il cordone dei poliziotti presenti davanti alla sede del governo li ha respinti è partito il torpedone che ha poi assaltato la sede della Cgil. I manifestanti No Green Pass protagonisti degli scontri a Piazza del Popolo avevano un altro obiettivo. E Roma doveva essere soltanto il primo step della protesta. Questo dicono i risultati delle prime indagini su Forza Nuova e sugli altri organizzazioni della manifestazione. E lo spiega anche un audio su Telegram diffuso da Pamela Testa, la donna che ha chiesto l’autorizzazione per il corteo e che milita nel partito di Fiore e Castellino. Testa è tra i dodici fermati per gli scontri e in un video si vedeva sanguinante sabato dopo una carica della polizia.
L’audio su Telegram
L’audio degli organizzatori su Telegram lo riporta oggi Repubblica. Comincia così: «Cari, in vista della manifestazione di sabato abbiamo creato un gruppo whatsapp nel quale andrà inserito il nome, il cognome e gli indirizzi mail. Inoltre sarà importante scrivere cosa sapete fare, in modo da mettere a disposizione di tutti quanti le vostre capacità: chi è avvocato, chi è meccanico, la professionalità o un hobby che può essere utile. Se avete un’attività commerciale, segnalatela anche perché potrà essere utile per il percorso che faremo in questa lotta». Poi arrivano le istruzioni: «Questa manifestazione è soltanto un simbolo ma l’obiettivo è crescere, finché ci sarà la libertà da difendere», spiega la voce del messaggio inviato da Testa. Andare nel resto d’Italia, «continuare a fare sentire la nostra voce». Restando a Roma, spiegano, «le piazze devono essere gestite in maniera dinamica». Altro che un raduno immobile in piazza del Popolo, come era stato comunicato alla questura. «Cambieremo percorso da un momento all’altro», per evitare la polizia.
Poi c’è l’idea dell’assalto alla sede del governo. Un paio di ore prima dell’appuntamento a Piazza del Popolo diversi gruppi si avvicinano a Palazzo Chigi. Il quotidiano racconta che dalla sala operativa della questura di Roma li vedono attraverso le telecamere. Il cordone dei poliziotti messo a protezione del Parlamento e della sede del governo li riesce a respingere. Ma, spiega una fonte qualificata della questura a Repubblica, «quelli di Forza Nuova tentano sempre di raggiungere Chigi, per loro è come un feticcio. Il successivo attacco alla Cgil è stato una sorta di piano B». E infatti alle 17 in piazza del Popolo ci sono diecimila persone, forse anche di più. Alle 17.30 in tremila si incamminano verso Villa Borghese e puntano alla sede nazionale della Cgil. E da lì in avanti, i tremila seguono il canovaccio visto a Washington lo scorso gennaio: sfondano l’ingresso, entrano, si riprendono coi telefoni, spaccano l’arredo.
Er Pantera di Monteverde e gli altri: chi sono gli arrestati
Il ristoratore Biagio Passaro, leader di “IoApro” e brand manager del franchising Regina Margherita che nei mesi scorsi si è incontrato con Salvini e Sgarbi, attiva una diretta Facebook sulla pagina del movimento. Ne esce una cronaca live di come i locali del più antico sindacato dei lavoratori siano stati vandalizzati. «L’invasione è cominciata dalla Cgil…stiamo entrando dentro…hanno sfondato…abbiamo sfondato ragazzi, questo è il primo! Poi tocca a qualcun altro!». A fine giornata sarà arrestato anche lui. Insieme a Roberto Fiore, nato nel 1959 e fondatore di Terza Posizione che nel 2008 è stato eletto al Parlamento Europeo. A Giuliano Castellino, romano 45enne con una condanna sul groppone per un’aggressione a due giornalisti de l’Espresso. E a Luigi Aronica, Er Pantera di Monteverde, tra i fondatori dei primi Nuclei Armati Rivoluzionari e con 18 anni di carcere alle spalle per terrorismo.
Con loro c’è anche Fabio Corradetti, 20 anni, figlio dell’attuale compagna di Castellino e protagonista di un patteggiamento a un anno di reclusione per aver tirato sassi ai carabinieri. E Pamela Testa, che di anni ne ha 39, era la promotrice della manifestazione di sabato ed è l’unica donna tra gli arrestati per gli scontri. «Le Forze dell’ordine hanno in ogni caso predisposto una adeguata cornice di sicurezza per fronteggiare anche le frange più radicali della protesta», ha detto ieri il prefetto di Roma Matteo Piantedosi. «Coniugando sempre meritoriamente la risolutezza degli interventi con la doverosa constatazione che la maggior parte dei manifestanti, al di là del merito dell’iniziativa, esprimeva in maniera non violenta il proprio dissenso: l’uso della forza, difatti, è qualcosa che deve essere sempre ponderato con equilibrio, soprattutto quando si fronteggiano gruppi indistinti di persone».
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