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Caso Dora Lagreca, il fidanzato indagato per istigazione al suicidio. La famiglia: «Non si è lanciata da sola dal balcone»

11 Ottobre 2021 - 17:08 Redazione
Era stato lui stesso a chiamare i Carabinieri dopo che la ragazza si è lanciata dal balcone. I due avrebbero litigato e lui ha raccontato di aver tentato di fermarla

È indagato per istigazione al suicidio Antonio Capasso, il fidanzato di Dora Lagreca, la 29enne assistente scolastica morta nella notte tra venerdì e sabato scorso dopo un volo dal quarto piano dalla sua casa a Potenza, dove viveva da tempo. Capasso ha raccontato ai Carabinieri di aver cercato di fermare la fidanzata ma di non esserci riuscito. Sull’accaduto e sulla dinamica della morte di Lagreca sono scattate le indagini coordinate dalla procura di Potenza. Prima della caduta ci sarebbe stata una lite tra i due, raccontata dallo stesso fidanzato agli agenti. «Un alterco a dir poco acceso che sarebbe culminato con la corsa di lei verso la bassa ringhiera del terrazzino della mansarda e il suo tentativo di afferrarla prima che fosse troppo tardi. Sforzo vano. Dora è caduta giù, nel silenzio della notte, ha colpito un’antenna parabolica, e poi si è schiantata sull’erba umida». Intorno alle 2 di notte la segnalazione al 112 di una donna ferita in strada, in via Di Giura, la corsa al vicino ospedale San Carlo e la morte, due ore dopo, a causa di quel volo da 15 metri di altezza. È stato poi lo stesso Capasso a chiamare i soccorsi. L’autopsia è attesa per domani. La famiglia della ragazza non crede alla versione finora raccontata da Capasso. Secondo i famigliari non può essersi trattato di suicidio: «Non c’era alcuna sintomatologia che potesse farlo pensare».

L’ipotesi femminicidio

La 30enne, originaria di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno, si trovava a casa con il compagno. I due non vivevano insieme: lei avrebbe un altro appartamento vicino alla scuola dove lavorava. Con lui aveva trascorso la serata: in modo tranquillo, come raccontano le stories su Instagram della coppia. Con gli amici, in intimità. Il fidanzato di Dora è stato sentito per cinque ore dai carabinieri diretti dal capitano Alberto Calabria. La pista dell’omicidio resta marginale, scrive Il Mattino. Ma anche quella del suicidio appare improbabile, ascoltando le testimonianze delle persone del suo paese d’origine ma anche dell’adottiva Potenza, che descrivono la donna come piena di vita. Il sindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi parla di lei come di un «fiore delicato, profumato, bello, fiore di valore, pieno di affetto, simpatia e voglia di vivere, fiore pregiato, educato, libero. Questo fiore era la nostra giovane Dora, troppo presto recisa dalla vita, in maniera così tragica. Un dolore acuto, grave, forte in questo momento sta attraversando la nostra comunità… diversi giovani fiori stanno volando, nelle ultime settimane, troppo presto in cielo. Sulle indagini vige il massimo riserbo e si aspettano ora nuovi riscontri».

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