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Milano, prime condanne per le proteste No Green pass di inizio ottobre: 8 e 6 mesi a due manifestanti

12 Ottobre 2021 - 15:34 Redazione
Domani prenderà il via il processo per altri due fermati che hanno partecipato allo stesso corteo: entrambi si trovano ai domiciliari

È stato condannato a 8 mesi, con pena sospesa, un giovane di 26 anni fermato durante la manifestazione No Green pass dello scorso 2 ottobre a Milano. L’accusa è di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. La decisione della giudice di Milano, Maria Teresa Guadagnino, è arrivata al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato. Il ragazzo, che si trovava in carcere per via della misura cautelare perché non aveva una residenza fissa, dopo la condanna è stato liberato. Sempre nella giornata di oggi un altro giovane fermato lo scorso 2 ottobre, e poi finito ai domiciliari, ha patteggiato una condanna a 6 mesi di reclusione. Domani prenderà il via il processo per altri due manifestanti che hanno partecipato alle stesse proteste: entrambi si trovano attualmente ai domiciliari.

Il pm Nobili: «L’attenzione è alta, ma non parliamo di eversione»

Il pm Alberto Nobili, coordinatore della sezione antiterrorismo della Procura di Milano, parlando delle manifestazioni dei No Green pass ha detto: «C’è la presenza di soggetti che non hanno nessun fine assimilabile ai No vax ma hanno semplicemente quello di manipolare e strumentalizzare e che potrebbe portare a forme di esagerazione esasperata di protesta». «L’attenzione è alta, per il momento – ha detto Nobili – non possiamo parlare né di terrorismo, né di eversione se eversione vuol dire sovvertire l’ordine istituzionale». Nobili ha poi spiegato che «da tutta una serie di attività investigative ed informative stiamo percependo che non c’è solo l’estrema destra in questo magma che sfila sotto il simbolo dei No vax, noi troviamo anche dei gruppi anarchici e dei gruppi di estrema sinistra che tentano, ciascuno per proprio conto, di svolgere attività di propaganda e di proselitismo». Il fenomeno, comunque, per il pm «è non dico perfettamente sotto controllo ma è controllabile».

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