A Torino l’altra indagine su Forza Nuova per apologia del fascismo: nel 2019 lo striscione che lasciava pochi dubbi, nelle sedi armi e svastiche
Si è chiusa l’indagine della procura di Torino a carico di Forza Nuova. Il movimento era accusato di apologia di fascismo. Secondo quanto riportato da Ansa, gli indagati sono tre, tra i quali anche il coordinatore regionale Luigi Cortese. Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 in corso Unità d’Italia, sul quale era scritto: «Spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». Cortese ha sempre negato di essere l’autore e di avere autorizzato l’iniziativa. Quell’episodio aveva dato luogo a varie perquisizioni da parte della Digos, nelle sedi del movimento a Ivrea e nelle abitazioni di alcuni militanti tra Torino e Cuneo. Busti di Mussolini, striscioni e simboli fascisti, erano stati gli oggetti sequestrati in larga parte, come raccontato da la Repubblica. Ma anche 25 scudi in plexiglass, bandiere con i simboli della Repubblica Sociale Italiana, della Decima Mas, della marina tedesca e della Falange spagnola. Sequestrati anche libri sulla Germania nazista, svastiche e croci celtiche e cartelli raffiguranti Benito Mussolini. «Ciò che è stato sequestrato evidenzia una particolare pericolosità dei militanti – aveva spiegato il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra – Scudi e mazze da baseball possono essere impiegate anche in iniziative di piazza».
Leggi anche:
- Sequestro sito di Forza Nuova, indagati anche i 4 che hanno firmato il comunicato: «Si alza lo scontro: scioglierci non ci fermerà»
- Quando Forza Nuova era alleata con il centrodestra (e i suoi voti non “puzzavano”)
- Carlo Taormina: «Difendo Forza Nuova e i No Green Pass: protestano per la libertà»
- Un decreto per sciogliere Forza Nuova: l’ipotesi sul tavolo del governo Draghi
- No Green pass, Castellino dal palco: «Assediamo la Cgil!», l’annuncio davanti ai poliziotti in piazza – Il video