In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀCoronavirusFriuli-Venezia GiuliaGreen passNo Green passScioperiTrieste

Trieste, il presidente del porto non si dimette: «Allo sciopero contro il Green pass ci sarà chi non sa nemmeno dove siano i moli»

14 Ottobre 2021 - 19:43 Valerio Berra
Sono attese almeno 50mila persone secondo il presidente dell'autorità portuale di Trieste alla protesta organizzata dal principale sindacato dei portuali: «Sono entrati in un vortice troppo grande - ha detto D'Agostino - e ora non sanno più come gestire questa situazione»

Non si dimette. Non ancora. Per adesso Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico Orientale, rimarrà al suo posto, come ha chiarito durante una conferenza stampa: «Se darò le dimissioni sarà per colpa di chi non farà entrare le persone a lavorare in porto, il Clpt e Stefano Puzzer. Io mi rivolgo a loro e agli altri. C’è un clima nel porto in cui chi non la pensa come il Clpt deve tacere». D’Agostino ha anche cercato di ridurre le proporzioni dello sciopero di domani: «Domani non ci sarà uno sciopero ma una manifestazione che viene spostata dalla città al porto, cui parteciperanno persone che useranno il satellitare per trovare il porto perché non ci sono mai state, e impediranno ad altri di lavorare. Questa non è libertà». Nei giorni scorsi aveva spiegato che era pronto ad andarsene nel caso in cui le operazioni del porto di Trieste fossero state bloccate del tutto: «Se la situazione non cambia le dimissioni le darò io. Me ne torno a Verona. Non mi sento più legittimato. Io non li capisco i miei portuali. Adesso si sono fatti paladini dei diritti di tutto il mondo».

Gli autonomi del Clpt: «Blocco ad oltranza»

«Nessuna proroga, blocco ad oltranza. Tutto il resto sono fake news». Così su Facebook il Coordinamento lavoratori portuali Trieste (Clpt) ha chiarito che non c’é nessun passo indietro. Lo sciopero contro l’introduzione del Green pass obbligatorio comincerà alle prime ore dell’alba del 15 ottobre e continuerà a oltranza. Si fermerà solo se il Governo Draghi cambierá le regole sul certificato sanitario, non rendendolo più di obbligatorio per lavorare. Questa mattina i sindacati hanno incontrato i capigruppo del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Una riunione che doveva servire per pacificare i due fronti. Al momento infatti i sindacati sono divisi. Da una parte Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di non partecipare allo sciopero dopo che il governo ha proposto tamponi gratuiti per dipendenti. Il Clpt invece continua per la sua strada, nonostante la Commissione di garanzia sugli scioperi abbia dichiarato lo loro protesta illegittima. Il Clpt ha organizzato un’assemblea nel pomeriggio in cui capirà insieme ai lavoratori come procedere nei prossimi giorni.

Il prefetto: «Partecipare alla manifestazione sarà un reato»

Il prefetto di Trieste Valerio Valenti ha chiarito che questo sciopero non è stato autorizzato dalla Commissione di Garanzia, partecipare quindi sarà un reato: «Sostanzialmente quella di domani è una manifestazione presentata come sciopero. Non è stata convalidata dalla Commissione di Garanzia quindi è una manifestazione non autorizzata che impedisce l’accesso dei lavoratori al porto e blocca l’attività. Si configura cioè come interruzione di pubblico servizio, quindi è perseguibile». Valenti ha chiarito però che chi partecipa non verrà arrestato: «Non è previsto l’arresto ma una denuncia per gli organizzatori». La manifestazione in ogni caso sarà presidiata da polizia e carabinieri: «Ci sarà una presenza adeguata, rafforzata delle forze dell’ordine».

I numeri: quanti sono i portuali coinvolti nello sciopero

In tutto al porto di Trieste lavorano circa 1.500 dipendenti. Gli autonomi del Clpt sono la componente sindacale più importante, con 300 iscritti. Cgil, Cisl e Uil singolarmente raccolgono meno iscritti ma sommati assieme arrivano a quasi 600 portuali. Al netto dei sindacati più piccoli, rimangono fuori dal conteggio circa 500 lavoratori non iscritti a nessuna sigla. E su loro che sono puntati gli occhi per capire come si muoveranno i portuali per lo sciopero di domani e per i prossimi giorni. Il Clpt è nato nel 2014 da un gruppo di portuali delusi dalle politiche degli altri sindacati. Negli ultimi anni il rapporto tra il Clpt e la direzione del porto era stato ottimo. Anzi, come riporta in una ricostruzione il giornale locale Il Piccolo, i portuali del Clpt avevano sposato il progetto di rinnovamento di D’Agostino e avevano sostenuto la sua presidenza. Fino a questo momento.

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti