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Il giorno dei No Green pass. A Bologna attacchi contro Liliana Segre: «Porta vergogna alla sua storia, dovrebbe sparire»

15 Ottobre 2021 - 22:19 Redazione
Cronache e immagini della giornata di manifestazioni contro l'introduzione del Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori. Si temeva il blocco totale, ma la partecipazione è stata bassa e i disagi limitati

Doveva essere il venerdì del blocco totale dell’Italia, con proteste, blocchi e picchetti contro l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per i lavoratori nel settore pubblico e privato. Ma rispetto alle previsioni, l’Italia ha rallentato, ma non si è fermata. Le proteste si sono svolte in tutta Italia. La partecipazione ai cortei nelle principali città italiane è stata nella media, e non si sono registrati violenti scontri. Nei luoghi di lavoro, in particolare nei principali scali portuali del Paese, i blocchi sono stati parziali e hanno rallentato i lavori, senza però fermarli. Gli occhi erano principalmente puntati sul porto di Trieste, dove di primo mattino i lavoratori portuali e i No Green pass hanno bloccato alcuni varchi di entrata al porto. Ma lo scalo è rimasto comunque operativo, seppur a regime ridotto. A Genova due varchi sono stati bloccati dai portuali, causando lunghe code per gli autotrasportatori. Anche ad Ancona lo scalo portuale è rimasto bloccato diverse ore a causa di un sit-in dei lavoratori. Nessun problema segnalato invece a Bari, Venezia e Gioia Tauro.

I protagonisti della protesta contro la certificazione verde a Milano sono stati invece gli studenti universitari che hanno sfilato pacificamente nelle vie del centro della città fino a unirsi al presidio dei lavoratori dell’Atm all’Arco della Pace. Dal palco di Piazza Maggiore a Bologna, invece, il leader del del movimento “Libertà di scelta”, Gianmarco Capitani, ha rivolto insulti contro la senatrice a vita Liliana Segre, definendola «una donna vergognosa che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e dovrebbe sparire da dove è». A Roma, circa 3.000 manifestanti si sono riuniti al Circo Massimo e hanno rivolto insulti contro il governo e contro i sindacati. Non si sono però ripetuti i violenti scontri di sabato scorso, degenerati con l’assalto alla sede nazionale della Cgil. Sempre nella Capitale, i due ex esponenti No Vax del M5s, Sara Cunial e Davide Barillari, hanno occupato gli uffici della Regione Lazio. Diversi cortei si sono svolti anche a Firenze, Bologna, Cagliari, Pesaro, Ravenna e Rimini. L’attenzione del Viminale, della Polizia e dei prefetti resta però alta, anche in vista della manifestazione di domani, 16 ottobre, della Cgil a Roma. 

Bologna, dal palco in piazza Maggiore insulti a Liliana Segre

ANSA/ SARA FERRARI | La manifestazione No Green pass in piazza Maggiore a Bologna, 15 ottobre 2021

Cortei di protesta No Green pass anche a Bologna, dove più di 7mila persone sono scese in piazza contro l’obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori. Da un palco improvvisato in piazza Maggiore, il leader del del movimento “Libertà di scelta”, Gianmarco Capitani, ha lanciato insulti contro la senatrice a vita Liliana Segre, definendola «una donna vergognosa che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e dovrebbe sparire da dove è».

Video: Valerio Lo Muzio / La Repubblica

Il corteo si è poi diretto sotto il palazzo della Regione e sotto la sede regionale della Rai, dove hanno insultato i giornalisti, urlando «Venduti, venduti!». Nel corso del corteo si sono susseguiti cori contro il presidente del Consiglio Mario Draghi («Mario Draghi in galera!») e contro il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Roma, manifestanti al Circo Massimo: fischi contro i sindacati

ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

A Roma i manifestanti si sono radunati in un sit-in al Circo Massimo contro il Certificato verde. Secondo l’avvocato Edoardo Polacco, promotore del sit-in e leader dell’associazione “Le sentinelle della Costituzione”, i partecipanti sono 10 mila. «Fino a una settimana fa nessuno parlava dei sindacati, erano scomparsi – ha dichiarato Polacco -. I sindacati si sono venduti, si sono venduti a Brunetta». Non appena l’avvocato e promotore della protesta ha pronunciato la parola «sindacati», dalla piazza, si sono levati fischi. «Il nostro Green pass è la Costituzione» dicono alcuni di loro. Altri, rivolgendosi ai cronisti, accusano: «Avete perso il senso critico, fate propaganda di Stato». Altri ancora fanno affermazioni di stampo negazionista: «Questo Covid non esiste. Li hanno ammazzati con il paracetamolo e la vigile attesa. La colpa è del ‘Sistema Speranza». Nel corso della manifestazione è stata anche mostrata una foto di Giuseppe De Donno, il medico di Mantova morto suicida nei mesi scorsi.

Trieste, la folla si scaglia contro i giornalisti Rai: «Venduti»

ANSA| Lavoratori No Green pass davanti ai cancelli del Varco 4 del Molo VII di Trieste

Al Varco 4 del porto di Trieste (qui le cronache in diretta del nostro inviato Valerio Berra) i manifestanti No Green pass hanno circondato la troupe televisiva del Tg3 arrivata sul posto per riprendere le immagini della protesta. «Venduti» è stato il coro rivolto alla giornalista e agli operatori Rai con bruschi inviti ad allontanarsi dall’area della manifestazione. La troupe è stata così costretta a smontare l’attrezzattura e ad andare via. «La protesta andrà avanti fino a quando non toglieranno il Green pass». A dirlo è Stefano Puzzer, il leader del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste davanti al Varco 4. «Tanta gente che arriva in pullman da fuori continua ad essere bloccata», racconta, «non credo sia per motivi di ordine pubblico, è il chiaro segno che la dittatura è iniziata». I manifestanti nel frattempo vanno avanti da questa mattina difendendo i diritti di oltre «il 40% di dipendenti senza pass sanitario che oggi non avrebbero potuto lavorare». Puzzer ha poi continuato: «Si sta parlando di una misura economica e non sanitaria, un ricatto che è stato fatto alla gente per farli andare a vaccinare».

Ancona, i manifestanti bloccano le vie del centro

ANSA/DANIELE CAROTTI| Un momento della manifestazione ad Ancona in piazza del Papa, davanti alla Prefettura promossa tra gli altri dai docenti contro il Green pass e da altre sigle

La centrale Via Marconi di Ancona è bloccata dai No Green pass: la strada collega il cuore della città alla stazione ferroviaria, collegata anche con il porto. Una cinquantina di persone fronteggiano il cordone creato dalle forze dell’ordine presenti in tenuta antisommossa con caschi, scudi e protezioni. Oltre al blocco del traffico, non si registrano grossi disagi, con un corteo che sembra procedere in modo pacifico. I lavoratori portuali presenti già dalla mattinata in strada, sembrano aver lasciato il gruppo di protesta, ora formato soltanto da No vax e No Green pass. Riguardo al porto della città l’Autorità di sistema dell’Adriatico centrale ha fatto sapere in una nota che «le attività sono sempre andate avanti anche in questi giorni di manifestazioni» e che «i mezzi che devono imbarcarsi sui traghetti dello scalo in partenza per Grecia e Croazia stanno entrando normalmente».

A Catania centinaia di No vax

TWITTER| Il corteo No vax per le strade di Catania

A Catania sono i No vax ad essere scesi in piazza: la protesta è contro la “dittatura sanitaria” e l’obbligo di Green pass. I manifestanti hanno sfilato contro il premier Draghi e le ultime decisioni sulle nuove norme anti Covid nei posti di lavoro. Il corteo autorizzato di alcune centinaia di persone si è radunato presso l’Arco dell’Alleanza e davanti la Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali.

Cagliari: le partite Iva contro il Green pass

Circa 2.000 mila persone, prevalentemente lavoratori con partita Iva, provenienti da tutta la Sardegna, si sono ritrovate stamane in piazza del Carmine, a Cagliari, vicino al palazzo della Rappresentanza del governo, per manifestare contro l’obbligo del Green pass. Alla protesta, promossa dal Movimento Partite Iva, hanno aderito anche esponenti della Federazione italiana sindacati intercategoriali (Fisi). «Contestiamo l’obbligo del Green pass – ha chiarito Vincenzo Bodano, fondatore del Movimento delle partite Iva e tra i promotori della manifestazione – perché lede i diritti fondamentali e costituzionalisti dei cittadini, e perché, in qualche modo, si sta rivelando un provvedimento coercitivo e vessatorio. Ormai non c’è’ azienda che non si stia lamentando perché, anche nella gestione, sta diventando problematico».

Centinaia in piazza a Torino

ANSA/ALESSANDRO DI MARCO| Gruppo di manifestanti No Green pass in piazza Alberello a Torino verso la stazione di Porta Nuova

Diverse centinaia di persone si sono radunate in Piazza Castello, nel centro di Torino, per una dimostrazione di protesta contro il Green pass. L’iniziativa è stata promossa da un comitato chiamato Fronte del dissenso. «Domani a Roma – ha detto uno speaker – vogliono fare una manifestazione contro il fascismo. Proprio quando stiamo subendo una fascismo ancora più importante». Ciro Silvestri, sindacalista della Fisi, l’organizzazione che ha proclamato uno sciopero generale a partire da oggi, ha respinto l’etichetta di negazionista: «Noi non neghiamo l’esistenza della pandemia o la pericolosità del virus. Noi accusiamo la politica di non sapere affrontare l’emergenza e di piegarsi alle esigenze delle lobby farmaceutiche. Il nostro sciopero è per difendere la Costituzione. E lo portiamo avanti anche se non viene autorizzato». Fra gli interventi c’è stato anche quello del giurista Ugo Mattei, candidato sindaco di Torino alle ultime elezioni.

Bolzano: «Nessuno ha il diritto di obbedire»

All’Istituto di edilizia sociale di Bolzano sono dovuti intervenire i carabinieri: un dipendente sprovvisto di Green pass si è scagliato contro il personale addetto al controllo che si era rifiutato di farlo entrare nei locali della sede. Dopo un’identificazione delle forze dell’ordine, il lavoratore No Green pass è stato costretto a tornare a casa, nel rispetto così delle norme previste dal decreto del governo Draghi. Nel frattempo in piazza Tribunale il sit-in organizzato dal movimento genitori attivi manifesta contro l’obbligo di pass sanitario. «Nessuno ha il diritto di obbedire» è lo slogan scelto dal gruppo di manifestanti: la frase di Hannah Arendt è stata affissa qualche anno fa anche sopra il monumento di Mussolini a cavallo proprio nella stessa piazza della città contro la dittatura.

A Firenze: «Non siamo fascisti »

Piazza Santa Maria Novella è stato il luogo scelto dai manifestanti No Green pass di Firenze. Oltre 1.000 persone si sono radunate al grido di “Libertà” contro la decisione del governo Draghi di obbligare all’utilizzo di Carta verde tutti i dipendenti di uffici, fabbriche, aziende e studi professionali. Le forze dell’ordine sono intervenute a presiedere la piazza ma il corteo ha dimostrato di voler protestare in maniera pacifica. Mentre il sindaco della città Dario Nardella chiede di «mantenere il rispetto per la città», i giovani della piazza si ribellano contro le strumentalizzazioni: «Farci passare tutti per fascisti e No vax è ignobile».

A Rimini con i 3V: «Non siamo la piazza di Roma»

A Rimini è il movimento politico 3V a guidare la manifestazione contro l’obbligo di Carta verde in Piazza Cavour. Il candidato sindaco del movimento Matteo Angelini ha accolto la folla di alcune centinaia di persone e invitando alla cooperazione per un unico obiettivo comune. «C’è una piazza diversa dal solito, una piazza che accoglie persone di tante realtà differenti ma sono qui unite per un unico motivo: dire no al Green pass». La linea di protesta è pacifica anche per Rimini: la folla radunata tiene a sottolineare la completa estraneità dagli esempi di violenza accaduti giorni fa a Roma. «Il nostro strumento è la democrazia».

Altro blocco dei portuali a Genova

Blocco dei portuali e autotrasportatori anche in via Albertazzi, uno dei passaggi verso il porto passeggeri di Genova. Le auto di chi deve imbarcarsi vengono fatte passare, fermi i camion. L’iniziativa rientra nelle proteste contro l’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro. Anche qui un nutrito gruppo di portuali presidia la zona.

Casapound sta con i portuali ma Trieste non li vuole

Mentre i No Green pass riempiono le piazze, il movimento CasaPound cerca di lasciare il segno tappezzando le città italiane con striscioni di protesta. I messaggi scritti a grandi lettere mostrano solidarietà ai portuali di Trieste in sciopero: «Dal 1954 porto, faro, orgoglio italiano. Tutta Italia come Trieste. #nogreenpass». Gli sponenti del movimento di estrema destra hanno provato a inserirsi nel corteo ancora in protesta nella città del Friuli Venezia Giulia senza però trovare accoglienza da parte dei portuali. I gruppi di CasaPound insieme a Forza Nuova sono stati rimandanti indietro dai lavoratori triestini che presidiano l’accesso alla manifestazione.

Le manifestazioni di Milano

ANSA / MATTEO BAZZI| Il presidio organizzato dal movimento No green pass all’Arco della Pace di Milano nel primo giorno di obbligatorietà del pass sanitario per poter lavorare

A Milano l’appuntamento è stato per tutti all’Arco della Pace. Con più di 500 persone radunate gli organizzatori hanno protestato con musica e striscioni. «Solidali non con la Cgil ma con i portuali». Almeno un terzo dei presenti sono dipendenti Atm in tenuta da lavoro, a casa da oggi perché sprovvisti di certificazione. Altri due sit in, auto-indetti con un tam tam sui social network, si sono svolti fuori il palazzo di giustizia e dall’Universita’ degli Studi di Milano. Tutti i sit-in sono tenuti sotto controllo da personale della Digos e dalle squadre di pronto intervento delle forze dell’ordine. Sempre questa mattina fuori da tre depositi di Atm (San Donato Milanese, via Novara e viale Sarca) si sono formati campanelli di dipendenti, in totale 60, sprovvisti della certificazione verde. Non si sono comunque registrati momenti di tensione.

Il corteo di Trento

È in corso a Trento un corte dei No Green pass. Alcune centinaia di persone si sono ritrovate alle 9 in piazza Dante, tra queste una rappresentanza di lavoratori di Trentino Trasporti e studenti universitari. Il programma della manifestazione è molto lungo: alle 12.15 è previsto il corteo che raggiungerà il Commissariato del Governo e il rettorato dell’Università di Trento. Alle 15.30 il rientro in piazza Dante. La giornata si concluderà con la presentazione del programma di iniziative volte a togliere l’obbligo del Green pass.

Livorno grida «Libertà, libertà»

Circa 500 persone sono in piazza a Livorno. Al grido di «Libertà, libertà» scandito con l’accompagnamento di tamburi, i manifestanti No vax hanno sfilato prima sotto la prefettura e poi, sempre, in corteo sotto il Comune dietro uno striscione a caratteri rossi che recita «Giù le mani dal lavoro! No Green pass». Secondo il programma previsto il corteo poi toccherà la strada dove c’è la procura, quindi il provveditorato agli studi in via Galilei per poi tornare indietro di nuovo verso la prefettura.

Protesta dei lavoratori ad Ancona

Una manifestazione dei lavoratori dei cantieri sul Green pass unitamente a un tir in transito che si è fermato, ha di fatto bloccato l’accesso nord alla zona portuale di Ancona: in sit-in circa 200 operai di diverse aziende e c’è anche il mezzo pesante fermo sulla carreggiata all’altezza della Crn. Per questo i vigili urbani hanno chiuso l’accesso al ‘by pass’ che dalla Statale porta alla zona portuale. Si sono formate lunghe file di auto lungo la Flaminia e di auto e mezzi pesanti lungo la rampa by pass. Sono al momento poco più di un centinaio i lavoratori del porto di Ancona, ai quali si sono aggiunti anche un gruppo di studenti, che protestano contro l’obbligatorietà del green pass per accedere ai luoghi di lavoro. Si erano dati appuntamento davanti alla Fincantieri per poi spostarsi verso il Cnr, un altro cantiere navale e, da qui, stanno raggiungendo in corteo la prefettura di Ancona, al centro della città capoluogo, dove è in programma un sit-in annunciato nei giorni scorsi.

Presidio a Sigonella

La protesta contro il Green pass fa registrare una data storica per Sigonella: il primo sit-in dell’aeronautica davanti ai cancelli d’ingresso della base militare italiana. Il presidio, a cui hanno partecipato alcune decine di manifestanti, è stato promosso dal Sindacato aeronautica militare (Siam), e si è svolto negli orari previsti: dalle 7 alle 07.25. La protesta pacifica, ha spiegato Alfio Messina del Siam, riguarda «la libertà di entrare liberamente nel luogo di lavoro senza dover mettere mano al portafoglio e di poter usufruire di tamponi gratuiti, garantiti dallo Stato».

La situazione a Trieste

«Il porto funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto», sostiene il presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a SkyTG24. Intanto il popolo dei No Green pass ha bloccato da questa mattina gli accessi ad alcuni varchi. Per ora chi deve recarsi all’interno del porto per andare a lavoro viene lasciato transitare, anche se deve farsi largo tra la folla che sta aumentando di ora in ora. Alcuni tir però, scesi dalla grande viabilità distante solo a pochi metri, hanno fatto marcia indietro. Tra i manifestanti striscioni, cartelli e slogan, contro “le terapie domiciliari negate”, si legge, e ancora “cittadini liberi e non sudditi” e semplicemente “no al Green pass”. Le proteste si concentrano in particolare al varco del molo VII, completamente invaso dalla mobilitazione, e sono destinate a continuare per tutta la giornata.

Il porto di Genova operativo nonostante il blocco

L’operatività del porto di Genova nel giorno dell’entrata in vigore del Green pass per accedere ai posti di lavoro è invece regolare, nonostante la protesta del coordinamento lavoratori portuali contrari al certificato verde blocchi l’ingresso dei tir al varco nazionale Etiopia nella zona di Sampierdarena. Una delegazione del coordinamento vorrebbe bloccare anche il varco di San Benigno. Al terminal Psa di Prà, il più importante del porto, l’attività è regolare, anche se i dipendenti continuano lo sciopero per il contratto di secondo livello con l’astensione dal lavoro per un’ora a inizio e fine turno e i no green pass hanno attuato un presidio. I lavoratori hanno presentato una formale diffida all’azienda affinché non applichi la normativa sul certificato verde. Nessun problema è segnalato al momento per il controllo del Green pass agli autisti diretti ai terminal.

Nessun disagio a Ravenna, Catania e Venezia

Al porto di Civitavecchia, come riferisce l’autorità portuale, non si registrano né criticità, né disservizi. «È una giornata normale per i portuali, le operazioni procedono come sempre», fanno sapere interpellati in merito dall’Autorità Portuale. «Tutto regolare, ci arrivano messaggi di normalità», le percentuali di defezioni per mancanza di Green pass «sono irrilevanti» e non stanno creando problemi, «i portuali sono tutti al lavoro» a Ravenna. «Tutto regolare al porto di Catania, non c’è nessun blocco», dice Mauro Torrisi segretario della Fit-Cisl di Catania segnalando che la situazione nel porto etneo è sotto controllo e non ci sono criticità. Sono 15 i lavoratori del porto di Gioia Tauro che stamane hanno dichiarato di essere sprovvisti del Green Pass, per cui non hanno preso servizio. la situazione, nello scalo, è tranquilla e le attività si svolgono regolarmente. Tutto in regola anche a Venezia. Nessun disagio neanche a Savona. Nonostante i timori della vigilia al momento non si segnalano criticità: in porto le operazioni procedono come di consueto, senza proteste né astensionismo. Operazioni regolari anche a Palermo e Livorno.

Foto copertina da Twitter

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