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Il varco del porto di Genova bloccato dai lavoratori No Green pass

15 Ottobre 2021 - 08:27 Redazione
porto genova no green pass
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Un presidio di lavoratori sta bloccando le operazioni portuali al varco Etiopia, nel porto di Genova. Al momento l'operatività dello scalo è nulla. Situazione tranquilla invece a Venezia

Un presidio di lavoratori sta bloccando le operazioni portuali al varco Etiopia, nel porto di Genova. Anche il varco Pra è presidiato. Al momento l’operatività dello scalo è nulla. Al terminal nessun particolare problema. All’esterno della palazzina che ospita gli uffici permane il presidio dei lavoratori senza Green pass mentre una cinquantina di camalli, che stamani stazionavano davanti ai cancelli, sono entrati. Alcune decine di portuali e non solo stanno stazionando davanti alle transenne, poste davanti all’accesso al varco. I camion che devono entrare, sono costretti ad accedere ad un altro varco, quelli che già si trovavano all’interno vengono invece fatti uscire. L’iniziativa è stata decisa perché non si è riuscita ad ottenere la gratuità dei tamponi per tutti.

Lo sciopero dei portuali No pass

Un gruppo di No green pass del Coordinamento portuali Genova è andato al varco portuale di San Benigno con l’intento di bloccare l’ingresso dei camion. A varco Etiopia si sta esaurendo la coda dei tir: gli autisti tentano infatti l’ingresso da altri varchi prima che vengano bloccati. Oltre un centinaio di manifestanti si è invece radunato davanti alla Prefettura di Genova per manifestare. Al presidio organizzato dal sindacato Cub hanno aderito l’associazione ‘Libera piazza Genova’ e semplici cittadini. In piazza bandiere del sindacato e dell’Italia, mentre alcuni manifestanti brandiscono copie della Costituzione. “Non si lavora sotto ricatto”, “Liberi di scegliere” e “No Draghi-no green pass-no Cts”: sono le scritte su alcuni degli striscioni in piazza. «Siamo in piazza contro il ricatto del Green pass, contro la pretesa del governo Draghi di imporre ai lavoratori di poter accedere ai luoghi di lavoro, studio e vita sociale – spiega la Cub in un volantino -, solo attraverso l’esibizione di un lasciapassare punitivo e discriminatorio verso chi non ha accolto l’invito alla vaccinazione anti Covid». Al momento non si registrano ripercussioni della protesta sul traffico cittadino.

Gli altri porti

Intanto a Trieste Stefano Puzzer, il leader del sindacato autonomo che ha organizzato la manifestazione no green pass al porto, sostiene che lo scalo è bloccato: «Ottocento lavoratori sono fuori e un centinaio dentro, di fatto il porto oggi non sta funzionando». «Sono entrate pochissime persone, della mia azienda solo due persone», spiega all’agenzia di stampa Agi Michele Bussoni, un altro dei portuali. «Che il porto non funzioni si capisce dalle gru ferme e dal fatto che alcune navi sono state spostate in altri porti». Chiara Bottazzo, presidente dell’Associazione agenti e mediatori marittimi della provincia di Venezia, parla invece di una situazione al momento regolare. «Le navi stanno entrando regolarmente in Porto – dichiara – al momento non abbiamo sentori di problemi. Vedremo se cambierà qualcosa dopo le 8». Dei 180 lavoratori che operano nello scalo marittimo (120 dipendenti, 30 portuali di Chioggia e 30 esterni) tutti, con una sola eccezione, sono regolarmente in servizio.

Nessun blocco o problema particolare anche al porto di Gioia Tauro, il più grande scalo di import ed export italiano, in concomitanza con l’introduzione dell’obbligo del green pass. Tra il primo turno, scattato all’una e terminato alle 7 di stamane, e il secondo iniziato alle 7 e che si concluderà alle 13, si contano una sessantina di lavoratori su 280 totali che non si sono presentati perché sprovvisti del certificato verde. Al momento, da quanto riferito dai portuali, non sarebbero ancora disponibili i tamponi gratuiti messi a disposizione dalla Med Center Container terminal, probabilmente per problemi legati all’organizzazione del servizio. Alle 10 è previsto un sit-in davanti al gate portuale, di adesione allo sciopero “No green pass” per chiedere al Governo di ritirare l’obbligo del certificato verde, con la presenza di un legale. La situazione è al momento tranquilla anche se il gate portuale è comunque presidiato da Carabinieri e Polizia di Stato.

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