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Roma, la manifestazione dei sindacati. Landini: «Contro il fascismo la solidarietà non basta, ora il governo agisca» – Il video

16 Ottobre 2021 - 15:04 Angela Gennaro
Presenti anche Letta, Di Maio, Conte e Gualtieri. Bentivogli: «Non si dica che è una piazza divisiva». Bombardieri: «Questa è la nuova Resistenza»

«Non è una piazza di parte. Questa è una manifestazione che difende i diritti di tutti». Parola del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, alla manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Roma. In piazza al grido di «Mai più fascismi: per il lavoro, la partecipazione, la democrazia», dopo l’assalto di sabato scorso alla sede della Cgil considerato un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia. In piazza 60 mila persone secondo la Questura, 200 mila secondo gli stessi organizzatori.

Una piazza colorata e piena di persone. Una risposta alla violenza ma anche alle accuse di essere divisivi. «Se la democrazia è divisiva…», chiosa una manifestante. Dietro al palco non mancano personalità politiche come Enrico Letta, il candidato dem al Campidoglio Roberto Gualtieri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il leader grillino Giuseppe Conte. Tutti alle prese col silenzio elettorale. Ma anche don Luigi Ciotti e i ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza, Susanna Camusso e Pier Luigi Bersani. Dal palco gli interventi del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, di una lavoratrice della sanità delegata Cgil, del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, di una lavoratrice del commercio delegata Cisl, del segretario generale della Ces Luca Visentini.

«In questa piazza c’è la nuova Resistenza. La Resistenza che è quella che ha combattuto il fascismo. Vogliamo riaffermare i valori della democrazia, della partecipazione e rifiuto della violenza», ha detto Bombardieri. «Il mondo del lavoro sarà argine contro ogni deriva e contro ogni estremismo», ha fatto eco Sbarra, invitando a procedere «velocemente allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e neonaziste. L’arco parlamentare e costituzionale sia unito e deciso. E’ un passo doveroso». «Coloro che caricano di altri significati e chi dice che Piazza San Giovanni è divisiva non hanno consapevolezza che l’assalto ad una sede sindacale rappresenta un limite che non doveva essere superato», ha twittato Marco Bentivogli. «#Maipiufascismi torni patrimonio di tutti».

Poco dopo le 15.30 è toccato a Landini. «C’è un primo atto che chiediamo, che il governo faccia, con l’appoggio di tutto il Parlamento: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta», ha detto. Poi, parlando del momento che attraversa il mondo del lavoro, ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di creare lavoro stabile. Oggi si è poveri anche lavorando. La lotta per il lavoro, per la democrazia è anche lotta alla povertà. Disagio sociale e precarietà indeboliscono la democrazia. Un tema di cui non dobbiamo scordarci, devono capirlo governo e partiti».

Landini ha voluto ringraziare anche la ministra degli Interni Luciana Lamorgese «per il lavoro svolto e le forze di polizia». «Questa bellissima piazza parla a tutto il Paese», dice il segretario generale della Cgil. «Tanti sono ancora fermi alla stazione Anagnina e non sono riusciti a essere qui». Non è solo «una risposta allo squadrismo fascista, è qualcosa di più: questa piazza rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare il Paese, che vuole chiudere la storia della violenza politica. Si è antifascisti per garantire la democrazia di tutti e i principi fondamentali della nostra Costituzione. Tutto il governo assuma questa sfida e apra una fase di grande cambiamento sociale».

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