Trieste, ora il presidio è in mano ai No Green pass. Sarà Ugo Rossi il nuovo leader della protesta?
«I portuali di Trieste hanno ricevuto una minaccia dal governo. C’è bisogno di fare massa». Si legge così in un volantino che sta girando nelle ultime ore sulle chat dei No Green pass veneti. È firmato da Unione Gruppi Veneti e Veneto No Green pass, due gruppi Telegram attivi contro il certificato introdotto dal Governo Draghi. I gruppi non sono numerosi, in tutto arrivano a circa 3 mila utenti, eppure questo volantino chiarisce bene cosa è diventato il presidio del porto di Trieste. Ormai i portuali contano poco. Sono ridotti a qualche decina e Stefano Puzzer, il loro leader, ha deciso di fare un passo indietro e dimettersi dal suo ruolo nel Coordinamnento dei lavoratori portuali, il sindacato autonomo che ha indetto il presidio. Ora a guidare la manifestazione c’è il movimento No Green pass, quell’unione di correnti diversi che nelle ultime settimane ha intensificato le sue proteste. Ieri a Milano hanno organizzato il loro 13° corteo di protesta a cui erano presenti oltre 10 mila persone. È questo movimento che ha voluto andare avanti con il presidio anche quando i portuali avevano pubblicato un comunicato stampa con cui dicevano di voler chiudere la protesta. Un comunicato che poi hanno dovuto ritirare dicendo che non era stato interpretato bene. Fra i protagonisti di questa nuova fase del presidio del porto c’è Ugo Rossi, il candidato sindacato di Trieste che ha raccolto oltre il 4% dei voti con il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità).
Chi è Ugo Rossi, il consigliere comunale del Movimento 3V
Ingegnere, origini udinesi, Ugo Rossi ha 30 anni ma può già vantare un discreto curriculum politico alle spalle. A riportarlo sono le cronache del Piccolo, il giornale locale di Trieste. Attivo nei comitati di quartiere a Udine, Rossi si è avvicinato al Movimento Cinque Stelle ma poi è stato allontanato per le sue prese di posizione. Copione simile anche per Fridays for Future. Il suo attivismo politico ha trovato compimento con l’arrivo della pandemia di Coronavirus, quando ha scoperto il Movimento 3V, un partito fondato nel 2019 che già nel 2020 alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna è riuscito a conquistare oltre 10 mila voti. Con i 3V Rossi si candida come sindaco di Trieste nelle ultime elezioni comunali. Qui i 3V sono stati il quarto partito, con il 4,46% dei voti, in totale 3.702. Abbastanza per ottenere un posto nel consiglio comunale della città. Un risultato migliore dei Cinque Stelle, che invece si sono fermati al 3,43%. E tutto questo nonostante il 21 settembre Rossi fosse stato arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Aveva aggredito un agente delle forze dell’ordine durante una lite scoppiate per una mascherina non indossata.
Il Coordinamento No Green pass di Trieste
«C’è un movimento senza capi né padroni puoi trovarlo sotto la voce non associazioni. Una rete di persone in connessione diretta, siamo il popolo del web in diretta con le webcam». Questa frase risale al primo inno dei Cinque Stelle ma funziona bene anche per i No Green pass. Partono dai gruppi Telegram, sono molto attivi sui social e non hanno una leader dichiarato. Negli ultimi giorni sembrava che Stefano Puzzer potesse candidarsi a questo ruolo ma le sue dimissioni lo hanno escluso dai giochi. Intanto però è proprio questo movimento che guida il presidio di Trieste ora che i portuali sono rimasti in pochi, giusto qualche decina. L’attenzione nelle ultime ore è puntata sul Coordinamento No Green pass di Trieste, la rete che ha gestito le mobilitazioni a Trieste nelle ultime settimane. I dati della campagna vaccinale in Friuli sono peggiori di quelli nazionali: solo il 71% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, contro una media nel resto d’Italia che arriva all’85%. Nel pomeriggio del 17 ottobre è stato questo coordinamento ad annunciare che il presidio davanti al porto non si sarebbe fermato: «Siamo qui per dichiarare che proseguiremo ad oltranza. Giorno e notte. Invitiamo chiunque ad aggiungersi per essere in tanti. No al Green pass, no ai ricatti». Fra chi gestisce i Coordinamento, ci conferma una fonte, ci sono anche persone del Movimento 3V.
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