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Trieste, protesta decapitata. Dopo lo scontro di ieri sera si è dimesso Puzzer: cosa è successo?

17 Ottobre 2021 - 11:17 Redazione
Stefano Puzzer
Stefano Puzzer
Dopo una serie di giravolte sulla sospensione del blocco del molo VII, il leader delle manifestazioni ha deciso di mollare il Coordinamento dei portuali

Ha abbandonato la guida delle proteste al porto di Trieste – iniziate lo scorso 15 ottobre – Stefano Puzzer, leader del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste. Nelle ultime ore, l’uomo ha assunto una serie di decisioni contrastanti tra loro che ne hanno delegittimato la leadership. Prima, intorno alle 19 di ieri, 16 ottobre, ha fatto diffondere un comunicato in cui annunciava la sospensione del blocco al porto. Poi, dopo le rimostranze dei No Green pass più duri, accorsi al varco 4 del molo VII per protestare insieme ai portuali, Puzzer ha ritrattato, evitando quello che stava assomigliando a un linciaggio. Questa mattina, 17 ottobre, la decisione di mollare: «In data odierna ho rassegnato le dimissioni dal Clpt Trieste poiché è giusto che io mi assuma le mie responsabilità». Ha scritto Puzzer su Facebook. «Una di queste è la decisione di proseguire il presidio fino al 20 di ottobre». A proposito delle dimissioni dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, Puzzer ha sottolineato: «La decisione è soltanto mia non è stata forzata da nessuno, anzi non volevano accettarle – le dimissioni, ndr. – ma io l’ho preteso».

Facebook | Stefano Puzzer annuncia su Facebook le dimissioni dalla guida del sindacato Clpt

Mentre a Trieste, oggi, inizia la sfida per il ballottaggio alle elezioni comunali – i contendenti sono il primo cittadino uscente Roberto Dipiazza, per il centrodestra, e Francesco Russo, per il centrosinistra -, continua il viavai davanti al varco 4 del molo VII. La seconda nottata di presidio è stata più tranquilla rispetto al “rave party” della notte tra il 15 e il 16 ottobre. Nella mattinata di domenica, i manifestanti al porto si contano nell’ordine delle centinaia: la defezione di Puzzer non ha mortificato le ragioni della protesta, che si prolungherà almeno fino al 20 ottobre. Tra i suoi principali detrattori, il candidato sindaco del Movimento 3V – di ispirazione No vax – Ugo Rossi, presentatosi per la prima volta alle elezioni comunali prendendo più del 4% dei consensi tra i triestini.

Ai manifestanti al porto, dopo la diffusione della notizia delle sue dimissioni, Puzzer ha spiegato: «Mi sono dimesso sia dal ruolo di vicepresidente sia dal Coordinamento lavoratori portuali Trieste in seguito al caos generato dal comunicato e di ieri sera, perché sono errori che ho commesso io. Non voglio che la responsabilità cada su di loro. Io sciopererò fino al 20 ma tornerò a lavorare solo quando il Green pass verrà ritirato. Andrò a portare pizze piuttosto oppure da Samer – il terminal del porto di Trieste che gestisce i traffici con il Mediterraneo Orientale e in particolare la Turchia -, dove non serve il Green pass». E ancora, parlando di se stesso in terza persona: «Stefano Puzzer non è il dio di nessuno, è uno che parla perché forse sa parlare meglio degli altri, perché è meno timido degli altri, ma questa lotta contro il decreto è di tutti i lavoratori portuali, di tutti i lavoratori italiani». Puzzer ha concluso il suo intervento invitando i manifestanti a scandire il coro «la gente come noi non molla mai», accompagnato da un lungo scroscio di applausi.

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