Di Battista: «A Trieste serviva ascolto, sono arrivati i manganelli. Lavoratori trattati da criminali»
L’ex deputato del M5s Alessandro Di Battista, in un post su Facebook, si schiera dalla parte dei lavoratori scesi in piazza, a Trieste, per dire no alla certificazione anti Covid per andare a lavoro (dal 15 ottobre). «Il Green pass per i lavoratori, misura inesistente nel resto d’Europa, oltretutto imposta nonostante la campagna vaccinale (per quel che loro stessi dicono) stia andando bene, è stata una forzatura che ha buttato benzina sul fuoco», scrive Di Battista secondo cui «il fuoco si chiama sofferenza, squilibri sociali, povertà e aumento delle bollette». «Abbiamo vissuto due anni molto complicati. Serviva intelligenza, ascolto, pacificazione. Invece sono arrivati lacrimogeni, idranti e manganelli», aggiunge, riferendosi allo sgombero da parte delle forze dell’ordine del varco 4 a Trieste. «E i lavoratori che manifestano pacificamente sono trattati da criminali», tuona. Di Battista ci tiene a precisare di essersi vaccinato e di consigliare a tutti la vaccinazione. Ma sui lavoratori chiede prudenza, rispetto e ascolto. Non l’uso della forza. «Il Green pass per i lavoratori è una forzatura sciocca in un momento di grande tensione sociale. Tant’è – aggiunge – che nei Paesi che il sistema politico-mediatico prende come esempio non esiste. Oltretutto chi ha quattrini e non si vuole vaccinare (per me sbagliando) va avanti tranquillamente. Chi campa con 1200 euro al mese e non si vuole vaccinare (per me sbagliando) no!», conclude.
Foto in copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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