A Torino esulta Lo Russo, ai ballottaggi vince il centrosinistra senza M5s: «Mi ispiro a Fassino e Chiamparino»
Il nuovo sindaco di Torino sarà Stefano Lo Russo, il candidato del centrosinistra. Secondo i dati definitivi ha conquistato il 59,23 per cento dei voti, mentre Paolo Damilano, il candidato del centrodestra, è fermo al 40,77 per cento. Lo Russo ha già rilasciato le prime dichiarazioni dopo l’annuncio della vittoria: «Non nego emozione. Questa vittoria la dedico a una persona che per me è stato un maestro, un padre, una guida, don Aldo Rabino». Don Aldo era un salesiano ed è stato cappellano del Torino: è stato lui ad spingere Lo Russo a entrare in politica. «Alcuni la definiscono una campagna elettorale storica – ha detto Lo Russo nel primo discorso da sindaco nel comitato elettorale, davanti agli ex sindaci Castellani, Chiamparino e Fassino: «Vi prenderò a modello pur nella vostra spceificità, per la vostra capacità di essere persone perbene».
Il nuovo sindaco si è rivolto anche a Damilano, con cui la competizione in queste elezioni è sempre stata serena, senza attacchi personali o colpi bassi: «Ringrazio Paolo Damilano per la lealtà della competizione. Torino ha dato una prova di stile e di come si può lavorare anche in termini competitivi e collaborativi. Adesso il primo compito è fare mie le istanze di chi non mi ha sostenuto e di chi non è andato a votare. L’obiettivo fra cinque anni è aver ricostruito il legame con i torinesi per farli tornare a votare». Lo Russo ha cominciato già anticipato che fra una settimana si sapranno i nomi degli assessori che comporranno la giunta: «Lunedì 25 annuncerò la giunta, mi prendo questo tempo per scegliere le persone migliori».
I complimenti sono arrivati anche dalla sindaca uscente Chiara Appendino: «Congratulazioni al neosindaco, gli faccio i miei migliori auguri di buon lavoro, lo attende un compito complesso ma straordinario. Ho già sentito Stefano Lo Russo, e gli ho ribadito la mia disponibilità a fare un passaggio di consegne che mi auguro avvenga il più velocemente possibile. Anche perché ho una scadenza, e non vorrei essere in ospedale». La scadenza è la nascita del suo secondo figlio che dovrebbe avvenire a breve. A differenza della collega di partito Virginia Raggi, Appendino ha deciso di non candidarsi per queste elezioni comunali. Per Torino la scelta del centrosinistra è un ritorno al passato: dal 1993 al 2011 la città ha sempre avuto un primo cittadino proveniente da quest’area.
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