Puzzer parla alla piazza nervosa di Trieste: «Non si molla» e battezza un nuovo movimento. La prefettura: «Devono andarsene»
La piazza di Trieste affollata di manifestanti No Green pass vive ore di fibrillazione e disorientamento. Dopo una serie di rinvii e voci incontrollate, l’ex sindacalista dei portuali giuliani Stefano Puzzer ha preso la parola e ha annunciato che oggi alle 17 terrà una conferenza stampa, in cui dovrebbe spiegare quali saranno le intenzioni del neonato «Coordinamento 15 ottobre», che sarebbe appena nato dalle proteste degli ultimi giorni: «l’importante è restare – ha urlato ai manifestanti – Non si molla di un millimetro. Non ci si accorda con nessuno. Noi non dobbiamo andare a parlare con il Palazzo, con noi e la nostra gente. Il motto, finché non parleremo, è “la gente come noi non molla mai”». Un intervento di Puzzer era atteso all’inizio per le 11 di questa mattina, poi il rinvio.
Nel frattempo in zona sono confluiti tanti manifestanti, tra cui alcuni portuali riconoscibili dalle tute gialle, anche provenienti dal Porto vecchio, dove hanno trascorso la notte. Come racconta Ansa, è possibile che nel movimento si siano verificate delle spaccature tra le varie anime che compongono la galassia dei No Green pass. Intanto, si attende che parli anche il Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. I manifestanti scandiscono slogan come «No Green pass» e «Libertà»; più volte alcuni esponenti prendono la parola, come Gianluigi Paragone, presente tra i manifestanti già da qualche giorno.
Alta tensione con la prefettura
«Attendiamo che chi ieri ha preso l’impegno, in cambio dell’incontro con il Governo, a non fare manifestazioni lo faccia rispettare», ha detto il prefetto di Trieste, Valerio Valenti. L’invito, ha spiegato, è a far defluire la piazza. All’incontro di ieri con i manifestanti in Prefettura, ha ricordato Valenti, «c’erano sia portuali che esponenti del mondo no Green pass». L’impegno preso da loro «è a non fare altre manifestazioni e altri bivacchi in nessuna altra parte della città. Ieri sera, siccome era tardi e tante persone venivano da fuori, era stato spiegato che ci poteva essere un posto per sostare in Porto vecchio, ma non per continuare il presidio».
«Nella giornata di oggi – conclude – i manifestanti avrebbero dovuto pian piano andarsene e raggiungere ciascuno le proprie abitazioni». Tensioni che montano e che rischiano di andare fuori controllo, mentre Puzzer prova a fare quadrato: «Noi ci rendiamo conto che non siamo qui per i cittadini e i lavoratori di Trieste. Siamo qui per tutti i lavoratori e cittadini italiani, per tutte le categorie in difficoltà in giro per il mondo perché la libertà di scelta è un diritto di tutte le persone del mondo». L’obiettivo per l’ex leader dei portuali è sempre lo stesso: «La prima cosa da fare ora è far cadere il Green pass e non cadere in nessuna strumentalizzazione. Non vogliamo succeda come ieri. Abbiamo la responsabilità della sicurezza» di tutti.
Leggi anche:
- No Green pass, ancora proteste a Trieste e Genova: una ventina al varco 4 ma i porti sono operativi
- Chi ha deciso lo sgombero del porto di Trieste? Lo scaricabarile di Lamorgese dopo gli attacchi di Salvini e Meloni
- La piazza di Trieste resiste, Puzzer ottiene un faccia a faccia col ministro Patuanelli: «Vogliamo anche Speranza»
- Gli scontri di Trieste riportano i No Green pass in piazza: cortei a Torino, Milano e Firenze con i cori dei portuali – Il video
- «È pazzesco che all’estero siano meglio informati di noi su quello che accade in Italia», ma il senatore Malan condivide la foto fake di Trieste