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Scontri a Milano tra polizia e No Green pass, il falso screenshot: nessuna donna incinta è stata picchiata e ha perso il bambino al corteo

19 Ottobre 2021 - 17:40 David Puente
Lo screenshot parziale attribuito ai fatti recenti tra polizia e manifestanti contro il certificato verde si riferisce invece a un articolo di Blastingnews del 2014

Dopo gli scontri tra la polizia e i manifestanti contro il Green pass dello scorso sabato 16 ottobre a Milano, ci segnalano uno screenshot che riporta la seguente notizia: «Scontri Milano, la donna incinta presa a manganellate dalla polizia ha perso il bambino». L’immagine viene condivisa via Facebook viene accompagnata da un lungo testo ripreso dal canale Telegram LiberaEspressione, noto a Open per la diffusione di numerose bufale e teorie del complotto.

Per chi ha fretta

  • Lo screenshot non ha nulla a che fare con l’attuale contesto storico.
  • L’immagine circola senza contesto, risultando priva della data di pubblicazione.
  • La data dell’articolo, dal quale è tratto lo screenshot, è quella del 22 novembre 2014.

Analisi

Ecco l’immagine condivisa sui social:

Ecco il testo del post Facebook segnalato:

POLIZIA ASSASSINA DI BAMBINI

DONNA DI MILANO PERDE IL SUO BAMBINO DOPO BRUTALI PERCOSSE DALLA POLIZIA

QUESTA È LA POLIZIA DI STATO ITALIA, LA POLIZIA DEL GOVERNO MAI VOTATO DA NESSUNO

LA POLIZIA CHE PICCHIA DONNE INCINTE ED INDIFESE STRAPPANDO DAL LORO GREMBO UNA NUOVA VITA

QUESTA È LA POLIZIA SENZ’ANIMA, SENZA EMPATIA, SPIETATA ED ASSASSINA NE HA UCCISI PIÙ IL VACCINO DEL COVID ED ORA CI PENSA LA POLIZIA AD AMMAZZARE I BAMBINI?

QUESTO NO! QUESTO NO, PER DIO! LAMORGESE TU SIA MALEDETTA ASSIEME A DRAGHI, SPERANZA E MATTARELLA!

MALEDETTI ASSASSINI DI CITTADINI E BAMBINI

#POLIZIA #CARABINIERI #MILANO GUARDA ANCHE

DONNA INCINTA PICCHIATA BRUTALMENTE DAI CARABINIERI E POLIZIA A TRIESTE UNISCITI A LIBERAESPRESSIONE

Il testo e l’immagine vengono condivise soprattutto su Telegram, tutto a seguito della pubblicazione da parte del canale LiberaEspressione (ne parliamo qui, qui e qui).

Uno dei post Facebook.

In un post viene proposta solo la foto dell’articolo, spostando la località dell’evento da Milano a Trieste.

Screenshot di una notizia vecchia

Come possiamo notare, lo screenshot non riporta alcuna data e i post che lo contengono non condividono neanche un link che rimandi all’articolo dal quale sarebbe stato recuperato.

Uno dei post Facebook.

L’articolo da cui nasce la schermata è quello pubblicato il 22 novembre 2014 dal sito Blastingnews.com. Vi proponiamo uno screenshot completo senza ritagli ad arte:

Aggiornamento ore 22:05

La vicenda narrata da Blastingnews venne ripresa nel 2017, anno in cui la donna venne condannata per calunnia e simulazione di reato. Ecco quanto riportato dall’articolo di Repubblica del 24 gennaio 2017:

E’ stata condannata a 2 anni e 2 mesi di reclusione Nela Ionica Drosu, la donna di etnia rom accusata di avere detto ai medici, nel novembre 2014, di avere perso il bambino che aspettava (era al sesto mese di gravidanza) a causa di una manganellata inferta qualche giorno prima da un agente di polizia durante i tafferugli scoppiati nel corso di una manifestazione contro gli sgomberi di case occupate a Milano. Lo ha deciso la X sezione penale del Tribunale di Milano, che ha riqualificato, però, il reato da “calunnia” a “simulazione di reato”.

Conclusioni

Lo screenshot riguarda articolo di Blastingnews che trattava una vicenda del 22 novembre 2014, relativa agli scontri avvenuti a Milano tra gruppi antagonisti e persone che protestavano per il diritto alla casa. Secondo una sentenza del 2017, la donna avrebbe mentito in merito ai colpi subiti e venne condannata per calunnia e simulazione di reato.

La notizia, riportata da Blastingnews, non riguarda affatto un avvenimento recente e non ha nulla a che vedere con il Governo Draghi e la ministra Lamorgese, accusati insieme a Mattarella e Speranza nel post diffuso su Facebook e prelevato dal canale Telegram LiberaEspressione.

Uno dei post condivisi via Facebook.

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