Trieste, i portuali scaricano i No Green pass e si dissociano dalla protesta: «Non partecipiamo a nessun coordinamento»
Oggi Stefano Puzzer non ha più la divisa da portuale. Jeans, maglione blu e sneakers ai piedi. L’unica cosa che conserva dai giorni scorsi è il cappellino grigio che ha tenuto in tutte le proteste. E ormai di uomini con quella divisa tra le piazze di Trieste se ne vedono pochi. Questa manifestazione non è più loro, come specificano nell’ultimo comunicato stampa arrivato nelle ultime ore: «Visti gli ultimi sviluppi delle mobilitazioni contro il Green pass, il coordinamento dei lavoratori portuali non intende partecipare alla gestione complessiva delle stesse o a qualsiasi coordinamento/associazione relativa». Le ultime righe sono per il loro vecchio leader, che la mattina del 18 ottobre aveva rassegnato le dimissioni: «Ringraziamo l’amico e collega Stefano Puzzer per tutto il lavoro svolto e gli auguriamo tutto il meglio per il futuro». Al momento quindi nessuna sigla sindacale del porto di Trieste partecipa alle manifestazioni contro il Green pass organizzate nella città.
Il comando a questo punto passa nelle mani del Coordinamento 15 ottobre, un nome dedicato al giorno in cui è iniziato il presidio davanti al Molo 7 del porto. Il comitato è composto da Dario Giacomini, Eva Genzo, Roberto Perga, Matteo Schiavon e Stefano Puzzer. Il primo messaggio, lanciato dalla stesso Puzzer è quello di non venire più a Trieste ma continuare la protesta da casa: «Tutte le piazze di Italia devono diventare questa piazza qua. Più città si metteranno a fare questa lotta, più grande sarà il nostro peso. Più lo faremo e più dovranno scendere e trattare con noi. Il nostro obiettivo è togliere il Green pass e l’obbligo vaccinale per i sanitari, da questo punto noi non ci muoviamo di un millimetro».
Chi è Dario Giacomini, il medico sospeso dall’ordine
Tra i nomi del Coordinamento 15 ottobre c’è quello di Dario Giacomini. Medico, direttore del reparto di radiologia di Arzignano, in provincia di Vicenza, negli ultimi mesi ha aperto Contiamo-Ci!, un’associazione che raccoglie i sanitari che non vogliono accettare l’obbligo vaccinale. In un’intervista pubblicata lo scorso luglio sul quotidiano La Verità diceva: «Io ho sempre fatto tutte le vaccinazioni, sia pediatriche sia quelle per entrare nel mondo del lavoro. Non ho dubbi sul fatto che i vaccini siano utili. Molti di noi però hanno vissuto l’introduzione dell’obbligo vaccinale come una forte limitazione alle libertà individuali».
Il porto di Trieste torna a pieno regime
Intanto il porto di Trieste è tornato a lavorare a pieno regime. Secondo una comunicazione dell’Autorità di Sistema portuale ormai sono migliaia di mezzi che entrano nel molo dove era stato organizzato il presidio. Tra i lavoratori è cresciuta la richiesta di tamponi all’ambulatorio del porto: al momento ne vengono fatti circa 200 ogni giorno.
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