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Perché crescono i contagi di Covid-19 nel Regno Unito: un monito per i No Green pass

20 Ottobre 2021 - 15:56 Redazione
Partygate
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Per il premier Johnson la situazione è sotto controllo. Ma il boom di casi sembra dagli torto

I critici del Green pass e dei piani vaccinali hanno spesso citato come esempio l’amministrazione di Boris Johnson. Il premier britannico, con poco più del 60% di copertura vaccinale, confidava nella buona comunicazione per persuadere il resto degli inglesi a vaccinarsi. Il tutto basandosi su una percezione del calo dei casi a fine luglio poco attendibile. Ogni restrizione è stata così allentata. Intanto sono stati pubblicati anche «studi» dove si cercava di dimostrare che le vaccinazioni non fossero correlate alla curva epidemica. Alla fine però la realtà bussa alla porta, perché il nuovo Coronavirus non è un’idea politica. 

Perché i casi di Coronavirus nel Regno Unito sono così alti?

Mediamente il Regno Unito è arrivato a contare 40 mila casi al giorno. Nel periodo tra luglio e ottobre i positivi sono stati 3 milioni, gli ospedalizzati 79 mila. Il confronto con la situazione nel periodo tra ottobre e gennaio dell’anno scorso ci fa capire la gravità della situazione: 2,7 milioni di casi e 185 mila ospedalizzati. In generale, se da un lato le vaccinazioni hanno ridotto i ricoveri rispetto all’anno scorso, dall’altro la presenza della variante Delta è l’allentamento delle restrizioni hanno provocato il ritorno a una situazione comunque allarmante. Gli inglesi sono meno propensi a indossare mascherine rispetto a quanto succede in Germania, Francia, Spagna e Italia. Certo, il fatto che nel Regno Unito si stia assistendo a questo aumento di casi non dimostra necessariamente un nesso causale – si potrebbe obiettare che in Svezia e Olanda troviamo valori simili e i casi non hanno raggiunto livelli preoccupanti – ma sono diversi i fattori che caratterizzano la situazione nel Regno Unito.

Il Paese non è più tra i primi dieci per numero di persone completamente vaccinate. Proprio nella prima metà di ottobre non si è assistito ad un aumento significativo della quota di persone vaccinate. È vero che l’efficacia contro le forme lievi risulta calare progressivamente attorno ai sei mesi, ma abbiamo visto che una terza dose alla popolazione anziana e/o con patologie pregresse aiuta notevolmente a stabilizzare i casi. Da notare anche il fatto che dal 20 settembre solo il 15% dei giovani tra 12 e 15 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino.

Cos’è il «piano B» di Boris Johnson?

L’NHS (Ente sanitario britannico) comincia allora a parlare di un piano B, previsto per far fronte a un aumento dei casi, tutto sommato prevedibile. Ad annunciarlo era stato già il mese scorso dal Ministero della Salute, in caso di «pressioni insostenibili» da parte del servizio sanitario. Oltre alla buona comunicazione auspicata da Johnson e l’incentivo del lavoro da casa, è prevista anche l’introduzione di «passaporti Covid obbligatori» (proprio l’equivalente del nostro Green pass), tanto osteggiati da alcuni in Italia, anche perché in altri Paesi come l’Inghilterra non sono stati ancora adottati.

Al momento con i livelli di ricoveri e decessi relativamente bassi rispetto a questo boom di casi, il governo sembra maggiormente interessato a introdurre la terza dose solo per gli over 50 e i più vulnerabili. Secondo quanto riporta il Corriere, prima di far scattare l’allarme il numero di decessi giornalieri dovrebbe superare i 250. Una quota che sembra avvicinarsi in maniera preoccupante. Al momento per il premier britannico la situazione sarebbe «sotto controllo».

Tutta colpa della variante Delta plus?

Come abbiamo spiegato spesso, se non si raggiunge una alta quota di persone vaccinate (in Italia si pensa di sospendere il Green pass al raggiungimento del 90%), il virus continua a circolare in maniera pericolosa, tanto da permettere anche l’emergere di nuove varianti Covid. Nel Paese europeo dove la variante Delta – proveniente dall’India – è esplosa per la prima volta in maniera significativa, abbiamo assistito anche all’arrivo della Delta plus (lignaggio AY.1), di cui avevamo trattato in un articolo a giugno.

Allora parlavamo di appena 40 campionamenti, sparsi in sei distretti di tre stati indiani: Maharashtra, Kerala e Madhya Pradesh, ma era stata trovata traccia anche nel Regno Unito. Oggi il 6% dei casi britannici riguarderebbe un nuovo lignaggio Delta plus (AY4.2), identificato a luglio. Anche in questo caso, come nel mese precedente, la Delta plus non risulta una variante preoccupante, come la Delta originaria.

«Non è ancora considerata una variante preoccupante, o una variante oggetto di indagine – continua la BBC – Finora, non vi è alcuna indicazione che sia notevolmente più trasmissibile a causa di questi cambiamenti, ma è qualcosa che gli esperti stanno studiando».

Foto di copertina: EPA/ANDY RAIN | British Prime Minister Boris Johnson departs 10 Downing Street. For Prime Minister’s questions at parliament in London, Britain, 20 October, 2021.

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