Scioglimento di Forza Nuova, il Senato approva l’ordine del giorno del centrosinistra. Domani tocca alla Camera
Il Senato ha approvato l’ordine del giorno in cui sono confluite le mozioni di centrosinistra e M5s sullo scioglimento di Forza nuova e delle organizzazioni neofasciste. Le mozioni citavano il «divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista» e iniziative volte a «contrastare ogni forma di violenza e di totalitarismo», dopo l’assalto alla Cgil del 9 ottobre, al quale hanno partecipato i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Quattro mozioni sono state depositate separatamente dal Partito Democratico, dal M5s, da Liberi e Uguali e da Italia Viva. Una è sottoscritta invece dal centrodestra compatto, per contrastare «tutte le realtà eversive» e contro «l’integralismo islamico e altri fenomeni di totalitarismo». Anche la mozione del centrodestra è stata approvata. Domani, 21 ottobre, si esprimerà la Camera.
L’iniziativa del centrosinistra
Il Partito democratico, il 12 ottobre, ha presentato una mozione per impegnare il governo ad applicare la legge Scelba. Nel testo si chiede all’esecutivo di «dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana». Subito dopo, all’iniziativa si sono accodati Leu, Italia Viva e Movimento 5 stelle. Il centrosinistra ha poi ritirato le mozioni, che sono confluite nell’ordine del giorno approvato dal Senato.
La mozione del centrodestra
In risposta all’iniziativa del centrosinistra allargato al M5s, i partiti di centrodestra – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – hanno presentato un’altra mozione, che condanna in maniera esplicita tutte le realtà estremiste, «anche quelle di sinistra». Il documento, depositato ieri in Senato, si rifà alla risoluzione approvata nel 2009 dal parlamento europeo «con la quale si equiparano i crimini di tutti i regimi totalitari che hanno operato in Europa, e per la prima volta si riconosce anche l’esistenza delle violenze avvenute ad opera dei regimi comunisti totalitari e antidemocratici nell’Europa centrale e orientale». FdI, in particolare, chiede di contrastare «ogni forma di violenza e propaganda violenta contro il credo religioso dei singoli cittadini» e «l’utilizzo della simbologia religiosa in chiave di violenta propaganda contro altri credi religiosi, specie se proveniente da associazioni, fondazioni o movimenti legati all’integralismo islamico».
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