Green pass sul lavoro, Salvini: «Una limitazione che esiste solo in Italia. Un eccesso nostro o sbagliano gli altri Paesi?»
Il leader della Lega, Matteo Salvini, parla di pensioni, Green pass, processo Ruby ter e possibili conflitti all’interno del centrodestra. E lo fa nel corso della trasmissione Porta a porta, il programma di Bruno Vespa in onda stasera su Rai 1. Sulla certificazione verde anti-Covid, Salvini dimostra di avere le idee chiare e, ancora una volta, indirizza al suo governo l’ennesimo attacco: «Come strumento di limitazione al lavoro, il Green pass esiste solo in Italia. Allora: o stanno sbagliando tutti gli altri Paesi o c’è un eccesso in Italia – ha tuonato il segretario del Carroccio -. Noi stiamo cercando di aiutare i milioni di lavoratori italiani che non ce l’hanno ad andare a lavorare lo stesso. E lo dice un vaccinato. Se ci sono milioni di italiani che domani sono in difficoltà per lavorare, noi siamo per aiutarli, sul modello europeo, allungando la durata del tampone, estendendo l’utilizzo di tamponi rapidi e gratuiti». Ma la linea dei test gratuiti per i non vaccinati non è mai stata presa in considerazione dall’esecutivo. Sulla riforma delle pensioni, Salvini ha detto invece di stare «dalla parte di sindacati e piccole imprese perché non puoi da Quota 100 passare a Quota 103, 104 o chissà cos’altro».
Sui presunti problemi nel centrodestra, l’ex ministro dell’Interno non ha dubbi: bisogna fare fronte comune. Oggi più che mai. «Come centrodestra abbiamo detto “bando alle polemiche, alle divisioni, agli emendamenti diversi”. Ci coordiniamo insieme e, siccome vogliamo governare insieme, tra un anno e mezzo, cominciamo questo processo di unificazione nei fatti». E l’incontro con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi è andato in questa direzione. «Con Giorgia scherziamo ogni giorno quando escono sui giornali robe varie ed eventuali. Posso far vedere i messaggi WhatsApp in cui io e Giorgia ridiamo e scherziamo», ha aggiunto riferendosi all’audio esclusivo diffuso da Il Foglio. Infine, impossibile non commentare l’assoluzione del Cavaliere sul Ruby ter a Siena: «L’ho sentito – ha detto – e gli ho fatto i complimenti. Non è possibile avere processi che durano 10-15-20 anni e che ci siano 5 milioni di italiani che attendono giustizia. Sono contento per Berlusconi che per questo Paese ha fatto tanto e non so quanti provvedimenti giudiziari abbia subito e con quali costi per i contribuenti. Dopo 10 anni di menzogne finalmente è venuta fuori la verità».
Foto in copertina di repertorio: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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