Il piano del governo sul taglio delle tasse in busta paga, la simulazione: fino a 1.000 euro in più in un anno
L’unica certezza sull’annunciato tagli delle tasse per il momento è che il governo ha stanziato 8 miliardi di euro. Buona parte serviranno a ridurre il “cuneo fiscale”, cioè la differenza di quanto il dipendente riceve in busta paga e quanto invece paga realmente il datore di lavoro. Problema annoso e arcinoto che ancora ieri veniva richiamato dall’Ocse, che ha invitato il governo italiano a intervenire per ridurre quello che a oggi sarebbe il quinto cuneo fiscale più oneroso al mondo, scoraggiando così l’occupazione. Chi però godrà di maggiori vantaggi dal taglio delle tasse e in quale misura lo riveleranno solo i dettagli che emergeranno nelle prossime settimane, quando la legge di Bilancio comincerà a prendere forma. Il governo, riporta il Quotidiano nazionale, continuerà a sfruttare la leva dei trattamenti integrativi, l’ex bonus Renzi, già salito al tetto massimo di 100 euro per i lavoratori con un reddito da 40 mila euro in giù e che dovrebbe salire a 120 euro, con l’idea di allargare la platea dei beneficiari coinvolgendo anche i lavoratori che rientrano nell’aliquota al 38 per cento, ben 11 punti in più rispetto a chi ha un reddito tra i 15 e i 28 mila euro.
La simulazione
In attesa di capire se quegli 8 miliardi saranno aumentati e come saranno indirizzati, la Fondazione dell’unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili ha simulato due situazioni tipo per capire chi e quanto godrà delle agevolazioni previste con il taglio delle tasse in cantiere. L’ipotesi dei giovani commercialisti prevede che a godere dei vantaggi maggiori sarà chi ha un reddito superiore a 40 mila euro, con un aumento in busta paga fino a 1.056 euro, senza poter godere comunque di bonus, considerando un reddito da 44 mila euro con due figli a carico. Prendendo in esame la stessa situazione famigliare, sotto i 30 mila euro invece l’aumento non andrebbe oltre 240 euro.
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