La talpa nella riunione leghista, il Foglio sgonfia il “complotto”: ecco chi ha intercettato gli audio di Salvini
Dopo la pubblicazione sul Foglio dell’audio esclusivo in cui il Matteo Salvini ha sbottato contro l’alleata di coalizione Giorgia Meloni, accusata con toni poco cordiali di aver «agito scientemente per mettere in difficoltà Lega e centrodestra», nel Carroccio si è creato uno stallo alla messicana, con vicendevoli accuse di tradimento tra i presenti alla riunione al Teatro Sala Umberto di Roma. Non è mancata però anche l’evocazione di presunti “complotti” esterni da parte della stampa, volti a indebolire il centrodestra, così come la possibile presenza di «microspie sotto ai tavoli», come insinuato su Twitter dal deputato leghista Claudio Borghi. Nel mentre Salvini, così come riportato sempre da Il Foglio, aveva dato ordine di prendere visione di tutte le riprese interne al teatro, sperando di riuscire a intercettare l'(ir)responsabile traditore o i suoi – metaforicamente parlando – Gaio Cassio, Marco e Decimo Bruto, definendo «un cretino» chi parla con i giornalisti del Foglio, annunciando che non si sarebbe più presentato a La7, e che sarebbe stato lui stesso in persona a decidere chi mandare in tv. Ma a far svanire i fantasmi e le congetture che assillavano il capo della Lega è intervenuto il vicedirettore del Foglio, Salvatore Merlo, che ha rivelato chi ha intercettato gli audio di Salvini: un cronista. Insomma, «non c’era nessun complotto, nessuna microspia, nessun tradimento, nessun audio “carpito” o “rubato” da chissà chi, nessuna trappola – spiega Merlo -. C’era soltanto e banalmente il giornalismo, quello più semplice e il più caro e vecchio del mondo, ovvero: andare, vedere e raccontare».
Foto in copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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