Signorelli: «Tornare a stringerci la mano? È ancora troppo presto»
Il professor Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e Sanità pubblica a Parma e all’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera spiega che è troppo presto per tornare a stringerci la mano. «Non è ancora arrivato il momento, dobbiamo continuare a fare così», dice mostrando il pugno chiuso con le nocche rivolte verso l’esterno e il gomito alzato per sfiorare quello dell’altra persona. Secondo Signorelli non è possibile dimenticare ancora il codice di comportamento interpersonale arrivato in auge con la pandemia: ««Non si può fare altrimenti. In Italia la curva è in declino ma in Gran Bretagna, paese col quale abbiamo scambi intensi di persone, il numero dei contagi è preoccupante, circa 50 mila al giorno. La situazione russa è ancora peggiore, oltre mille morti in 24 ore, ma abbiamo poche notizie. In Belgio il ministro della Sanità ha annunciato il pericolo della quarta ondata. Israele teme la quinta».
«Ora bisogna continuare a proteggere gli anziani, coinvolgendo quei pochi che non hanno ricevuto le due dosi»
Per Signorelli «abbiamo imboccato la strada giusta. Ora bisogna continuare a proteggere gli anziani, coinvolgendo quei pochi che non hanno ricevuto le due dosi e offrendo la terza a quanti hanno completato il primo ciclo e fanno parte delle categorie prioritarie per il rafforzo. Ma fondamentali restano i comportamenti individuali. Rispettarli non costa nulla e non compromette la normalità della vita sociale». Ma bisogna continuare a non stringerci la mano: «Di per sé il contatto tra le mani non è veicolo di trasmissione del virus. Il problema è che durante la giornata ci portiamo più volte le dita sul viso, negli occhi o vicino alla bocca. Se il virus ci fosse stato passato attraverso la stretta di mano, potremmo contagiarci per via indiretta. Il rischio teorico c’è. Dopo ogni stretta di mano bisogna igienizzare ambedue o lavarle con acqua e sapone per evitare sorprese».
E anche i baci sulla guancia e gli abbracci si devono dimenticare per un altro po’: «Il rischio è maggiore rispetto a quello della stretta di mano in quanto in questo caso può avvenire un contagio diretto favorito dal passaggio di goccioline del respiro. Può esserci una trasmissione diretta». È sconsigliato anche baciarsi e abbracciarsi mantenendo la mascherina indossata: «No, è la stessa cosa. La tendenza nella pratica è di togliersi la mascherina».
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