Coronavirus, allarme contagi in Europa: i paesi dove si torna in lockdown (e meno si vaccina, più si muore)
Il modello Green pass usato dall’Italia nella sua risposta all’emergenza Coronavirus potrebbe essere imitato anche all’estero. A fronte di nuove varianti e di un numero di contagi che in alcuni paesi, anche europei, vede, di nuovo, crescite esponenziali. Spaventa la variante AY.4.2 – qualche caso sparuto è stato registrato in Italia, presente in Russia: e Mosca infatti tornerà in lockdown da giovedì 28 ottobre. A fare la differenza sono le diverse tempistiche delle campagne vaccinali che portano diversi effetti e diverse risposte nei vari paesi. Con una verità di fondo: più ci si vaccina, meno si muore.
Austria
Nel frattempo l’Austria annuncia attraverso il suo cancelliere Alexander Schallenberg, un Green pass di fatto. Traduzione: in caso di nuova ondata di emergenza sanitaria ad andare in lockdown saranno solo le persone che non hanno fatto il vaccino contro il Coronavirus. «Non vediamo la pandemia nello specchietto retrovisore, stiamo invece andando verso una pandemia dei non vaccinati», spiega Schallenberg. «Ai non vaccinati deve essere chiaro che non solo responsabili della loro salute, ma anche di quella degli altri. Non è ammissibile che il sistema sanitario venga sovracaricato per colpa degli indecisi e attendisti». Al momento nel paese ci sono 224 posti in terapia intensiva occupati: quando e se verrà raggiunta quota 500 i non vaccinati non potranno più andare al bar, al ristorante, accedere a strutture sportive o a eventi culturali. Se poi si raggiungesse quota 600 posti letto occupati in terapia intensiva i non vaccinati potranno uscire solo ed esclusivamente per recarsi al lavoro e per ragioni di prima necessità.
Russia
Sono 1.075 le morti correlate a Covid-19 registrate in Russia nelle ultime 24 ore: si tratta del record di vittime in un giorno da quando è cominciata la pandemia. Secondo la Tass è record anche per il numero di nuovi casi di contagio: 37.678 in 24 ore. Sono 8.205.983 i casi di Covid registrati dall’inizio nel paese che conta una popolazione di 146 milioni di persone.
Lettonia
Era tra i paesi che poteva vantare la tra le migliori gestioni di risposta alla diffusione dei contagi, e con neanche 3 mila vittime da quando tutto questo è cominciato: ora però la situazione in Lettonia sembra essere cambiata. Sono 864 i casi ogni 100 mila abitanti registrati nel paese nell’ultima settimana: si tratta di uno dei tassi più alti del mondo. Da giovedì prossimo il paese torna in lockdown fino al 15 novembre, con negozi chiusi e assembramenti vietati. Non va meglio nelle altre due Repubbliche baltiche, Estonia e Lituania, con più di mille casi ogni 100 mila abitanti nelle ultime due settimane.
Romania
In Romania torna da lunedì il coprifuoco notturno, mentre diventano obbligatori i pass sanitari per entrare nella stragrande maggioranza dei posti pubblici. I bambini delle scuole verranno mandati in vacanza per due settimane. Ad approvare le misure, che di fatto estendono quanto si stava già facendo a livello locale, il governo provvisorio. Nel paese si registra un record di contagi, con gli ospedali al collasso. E anche qui la correlazione con la campagna vaccinale si fa notare: la Romania ha infatti il secondo tasso di vaccinazione anti-Covid più basso dell’Unione Europea.
Australia
Milioni di persone a Melbourne si stanno preparando a uscire dal lockdown più lungo del mondo giovedì, dice Reuters, anche se i casi si avvicinano a livelli record, con pub, ristoranti e caffè che si affrettano a rifornire le scorte prima di riaprire. Dall’inizio di agosto, i residenti nella seconda città più grande dell’Australia sono stati chiusi-per combattere un’epidemia causata dalla variante Delta. Le istituzioni avevano spiegato che il lockdown sarebbe stato allentato al raggiungimento del 70% delle persone over 16 vaccinate con entrambe le dosi nello stato di Victoria. Così è stato, come affermato dal premier Scott Morrison. Ulteriori restrizioni verranno allentate al raggiungimento dell’80% e del 90% delle vaccinazioni.
Meno vaccini più vittime
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, più vaccini significa meno vittime, e questo porta l’Italia in cima ai paesi europei. Chi, con due dosi di vaccino, è morto, era ‘iperfragile’, aveva un’età media più alta rispetto alle persone senza vaccino (85,5 contro 78,3) e con più patologie (5,0 contro 3,9 pre-esistenti). In Russia la percentuale di persone che hanno completato il ciclo vaccinale è del 35%, a causa della scarsa fiducia nel mezzo. In Francia e nel Regno Unito del 75%, in Italia dl 76%, in Germania del 68%.Meglio di noi la Spagna, con l’81% e “solo” 21 decessi registrati nelle ultime 24 ore.
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