Trieste, Puzzer ai No Green pass: «Non mi monto la testa. Resto un facchino. Riporteremo la democrazia» – Il video
Niente divisa da portuale. Un paio di jeans e un maglione blu. Dopo l’incontro con il ministro Patuanelli, Stefano Puzzer sale su uno dei gradoni di Piazza Unità d’Italia a Trieste. Un bacio alla compagna e poi l’inizio della conferenza stampa: «So che sono state giornate dure per tutti. E stato importante questo incontro perché era giusto dare una risposta al popolo. All’incontro si è presentato soltanto il ministro Stefano Patuanelli, ci aspettavamo che ne arrivasse un altro. Abbiamo ribadito che noi non vogliamo trattare sui punti che abbiamo presentato. Io sono un facchino, non mi sto montando la testa». Da qui Puzzer ha elencato i tre punti chiesti al Governo Draghi: l’abolizione del Green pass e dell’obbligo vaccinale, la possibilità di manifestare in tutte le piazze d’Italia e la richiesta di scuse da parte del Governo per lo sgombero del Molo 7 di lunedì 18 ottobre. Su questo punto ha insistito molto: «Dovete chiedere scusa ufficialmente. È una questione di rispetto sia per le leggi che per la Costituzione».
Puzzer ha spiegato che Patuanelli non ha dato risposte, si è limitato a garantire che porterà queste richieste al Consiglio dei ministri martedì 25 ottobre. Ed è per questo giorno che ha riconvocato il popolo di manifestanti che fino a questo momento lo ha seguito in piazza. Ma cosa succederà se il 25 ottobre il Consiglio dei ministri (come probabile) non toglierà il Green pass? Questa la risposta di Puzzer: «Se ci accorgeremo che stiamo diventando una dittatura dobbiamo fare in modo che questa diventi di nuovo la nostra democrazia e che questa diventi di nuovo la nostra Costituzione che è stata creata perché delle persone hanno dato la vita per farlo». Intanto l’annuncio ufficiale del Coordinamento 15 ottobre è che le proteste continueranno pacificamente fino a quando il governo non approverà le loro richieste. Alla fine del discorso, Puzzer ha intonato con la folla il coro che è diventato ormai l’inno ufficiale del movimento No Green pass: «La gente come noi non molla mai». Archiviata la conferenza stampa, la piazza è tornata a tenere il presidio. I militanti presenti sono poche centinaia, fra questi c’è anche una delegazione di operai che vengono dal porto di Genova.
L’incontro di 20 minuti e il medico Giacomini
L’incontro fra la delegazione del Coordinamento 15 ottobre e il ministro Patuanelli è durato circa 20 minuti. Oltre a Puzzer e Patunaelli era presente anche il direttivo del Coordinamento 15 ottobre. Uno dei suoi protagonisti è Dario Giacomini, medico sospeso dall’ordine accusato dal Movimento 3V di essere ancora legato a CasaPound. Insieme a lui c’era anche il vigile del fuoco Roberto Perga, Matteo Schiavon ed Eva Genzo, nomi che fino a questo momento non sono ancora apparsi nelle cronache delle piazze di questi giorni. Il ministro Patuanelli al termine dell’incontro ha rilasciato questa dichiarazione: «È stato un incontro cordiale, in cui Puzzer, in qualità di portavoce del Coordinamento 15 ottobre, ha avanzato 3 richieste specifiche. Come rappresentante del Governo ho preso l’impegno di riferire dell’incontro in Consiglio dei Ministri. Abbiamo tutti convenuto sull’importanza del mantenere ogni tipo di manifestazione distante da ogni tipo di violenza».
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