Otoniel: chi è il più grande narcotrafficante del mondo arrestato in Colombia – Il video
Ci sono voluti 500 militari e 22 elicotteri per catturare Dairo Antonio Usuga alias Otoniel. E un morto. Capo indiscusso del Clan del Golfo, il più potente gruppo di trafficanti mondiali di cocaina, sulla sua testa pendeva una taglia fino a cinque milioni di dollari messa dagli Stati Uniti. Il boss, che ha 49 anni ed era ricercato da almeno sei, deve rispondere in 120 processi dei più diversi reati. Fra cui omicidi plurimi e l’esportazione verso il Centro America, gli Stati Uniti e l’Europa di molte tonnellate di cocaina proveniente dalla regione di Uraba del dipartimento di Antioquia. L’operazione Osiris ha posto fine al suo dominio. Anche se secondo gli esperti c’è già chi è pronto a subentrargli.
Dairo Antonio Usuga alias Otoniel
La carriera criminale di Otoniel arriva alla svolta nel 2012, quando assume la guida del Clan del Golfo, precedentemente noto con il nome di Clan Usuga, dal fratello Juan de Dios, morto in uno scontro a fuoco con la polizia colombiana nel 2012. Il Clan del Golfo fino a poco tempo fa era presente in quasi 300 comuni del paese. L’organizzazione ha subito duri colpi da parte delle forze di polizia negli ultimi tempi. I pochi esponenti rimasti in libertà si sono nascosti nella giungla. «Questo è il colpo più duro inferto al narcotraffico in questo secolo nel nostro paese, paragonabile solo alla caduta di Pablo Escobar», ha detto il presidente della Colombia Ivan Duque in un messaggio pubblicato sui social network. Pablo Escobar, capo del cartello di Medellin che controllava fino all’80% del commercio mondiale di cocaina, fu ucciso dalla polizia colombiana nel 1993.
Otoniel è stato catturato a Necocli, vicino al confine della Colombia con Panama. Le immagini diffuse del governo lo mostrano stranamente sorridente mentre è sdraiato di spalle a terra e la polizia lo ammanetta. Altri video raccontano il suo trasporto a Bogotà e la discesa dall’aereo circondato da militari. La polizia colombiana ha concluso «un’importante operazione in collegamento con le agenzie degli Stati Uniti e del Regno Unito», ha dichiarato il direttore della polizia, il generale Jorge Vargas, in una conferenza stampa. Le autorità colombiane avevano lanciato l’operazione Agamennone nel 2016, uccidendo o catturando decine di suoi luogotenenti e costringendolo alla latitanza. L’anno dopo Otoniel aveva pubblicato un video in cui si dichiarava disposto a consegnarsi alla polizia. A marzo la polizia ha catturato la sorella Nini Johana Usuga, in seguito estradata negli Stati Uniti per fronteggiare l’accusa di traffico di droga e denaro riciclaggio.
El Clan del Golfo
Il Clan del Golfo, che oltre che come Usuga era noto anche come Los Urabeños o Autodefensas gaitanistas de Colombia (AGC), era fino a ieri un’organizzazione paramilitare. Fino al 2015 poteva contare su 1200 membri nei ranghi di livello, la cui attività principale era il narcotraffico. Organizzato attraverso una rete di distribuzione che andava dalle gang di strada fino al vertice. La sua base operativa era fino a qualche tempo fa era dislocata tra Antioquia, Chocò e Córdoba. La presenza si espandeva fino a Bogotà e a Medellin, dove ha partecipato a scontri e faide con i cartelli locali. Edwin Guillermo Bianco, un poliziotto che ha partecipato al blitz, è morto negli scontri con il clan. Duque gli ha reso omaggio ringraziandolo e definendolo un eroe. Il Clan del Golfo organizzava anche rapimenti oltre ad aver minacciato e ucciso diversi leader delle comunità del paese. L’analista colombiano Sergio Guzman ha detto a Reuters che la cattura di Otoniel non abbatterà il traffico di droga del paese: «È destinato ad essere sostituito, un nuovo leader è già in attesa di subentrare».