L’Iss smonta la bufala sui decessi in pandemia: «Solo il 2,9% causato dal Covid? Falso, ecco cosa dicono i numeri»
L’Istituto superiore di sanità smentisce seccamente quanto riportato da alcuni giornali in merito ai dati contenuti nel report sui pazienti positivi al Covid deceduti in Italia. Non è vero che solo il 2,9 per cento dei morti sia riconducibile al virus, chiarisce l’Iss. I contenuti del report (pubblicato lo scorso 19 ottobre) – come già scritto da Open – sono stati travisati. Nel report sulla mortalità da Covid dell’Iss «non è affermato che solo il 2,9 per cento dei decessi attribuiti al Covid-19 è dovuto al virus. I dato del 2,9 per cento, peraltro riportata anche nelle edizioni precedenti, si riferisce alla percentuale di pazienti deceduti con positività per SARS-CoV-2 che non avevano altre patologie diagnosticate prima dell’infezione». L’Iss, dunque, conferma che «avere patologie preesistenti costituisce un fattore di rischio» da non sottovalutare per nessuna ragione. Peraltro, i rapporti congiunti di Istat e Iss, stilati in base ai certificati di morte, riportano chiaramente come il Covid sia «la causa direttamente responsabile della morte nell’89 per cento dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2».
A prescindere dal Covid, tra l’altro, l’Iss spiega che la presenza di patologie croniche nella popolazione anziana è assai comune. L’Istat, numeri alla mano, dice che solo il 15 per cento della popolazione anziana non soffrirebbe di patologie croniche e che circa il 52 per cento soffrirebbe addirittura di tre o più patologie croniche (che da sempre costituiscono un fattore di rischio per decesso da Covid). Quindi «non deve sorprendere l’alta frequenza di queste condizioni nella popolazione deceduta SARS-CoV-2 positiva». «Non è inoltre corretto affermare – prosegue l’Iss – che le patologie riscontrate nei deceduti SARS-CoV-2 positivi avrebbero comunque portato a decesso “in tempi brevi”. La concomitanza di più patologie croniche nella stessa persona costituisce di per sé elemento di fragilità in genere compensato con appropriate terapie: il contrarre un’infezione come SARS-CoV-2 si traduce in un aumentato rischio di complicanze e di morte», si legge. L’Iss, infine, ribadisce che «sin dall’inizio della pandemia è stato censito un eccesso di mortalità nella popolazione, cioè un numero di deceduti superiore a quello degli anni precedenti, le cui stime sono periodicamente riportate nel rapporto congiunto Iss-Istat».
October 25, 2021
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