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Zan dopo lo stop del Senato: «Colpa di chi ha seguito le sirene sovraniste». Pillon: «Addio alla legge, gran sollievo»

27 Ottobre 2021 - 17:41 Maria Pia Mazza
Il deputato di Forza Italia Elio Vito, in una lettera a Berlusconi, scrive: «Per coerenza con le mie convinzioni, a malincuore rimetto l'incarico che mi hai affidato»

Con 154 voti favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti, il Senato ha affossato con scrutinio segreto il disegno di legge contro l’omotransfobia, il Ddl Zan, approvando la cosiddetta “tagliola” di Lega e Fratelli d’Italia. Il testo torna ora in Commissione e non verrà discusso prima di ulteriori sei mesi. E il deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, promotore del disegno di legge contenti «misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità», dopo il voto ha commentato: «Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il Ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare».

Le reazioni di Forza Italia

In parallelo, il deputato Elio Vito, con una lettera inviata a Silvio Berlusconi, ha annunciato che lascerà gli incarichi interni a Forza Italia dopo che il partito ha votato al Senato a favore della pregiudiziali sul ddl Zan, bloccando dunque l’iter del disegno di legge. «Per coerenza con le mie convinzioni – scrive Vito – che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera, quando pur nella posizione contraria del Gruppo, fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l’incarico che mi hai affidato».

Anche la deputata azzurra e Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, in un tweet ha osservato: «Potevamo avere una buona legge contro la discriminazione di gay e trans, non l’abbiamo per la rigidità ideologica di due minoranze: chi voleva una legge-manifesto e chi non voleva nessuna legge. Il braccio di ferro sui diritti non premia nessuno».

Le reazioni nel Partito Democratico

«Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà», ha invece commentato il segretario del Pd, Enrico Letta. Della stessa idea, anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che commentando l’esito del voto ha dichiarato: «Pensano di aver fatto un dispetto al Pd, hanno fatto uno sfregio all’Italia».

Le reazioni della Lega

«Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5Stelle», è stato il commento a caldo di Matteo Salvini dopo il voto. “Ha rifiutato ogni dialogo e ogni proposta di cambiamento arrivate dalle famiglie, dalle associazioni, dal Papa e da esponenti del mondo Lgbt e femminista. Il risultato? Ddl bocciato, mesi e anni di discussioni inutili». E il segretario del Carroccio rilancia: «Se si vuole ripartire da basi solide e condivise, togliendo dalla contesa i bambini, la libertà di educazione e la censura per chi ama e difende la famiglia, la Lega c’è».

«Con il voto di oggi al Senato, di questo disegno di legge non se ne sentirà più parlare per un bel po’. A norma di regolamento, non potrà tornare al Senato per almeno 6 mesi. Credo sia un bel respiro di sollievo». Questo il commento del senatore della Lega Simone Pillon in una diretta Facebook fuori da Palazzo Madama. «Ferma restando la volontà di fermare discriminazioni e violenze, crediamo che sia, anzi che fosse, ormai se ne può parlare al passato, una legge sbagliata, ideologica e che, sotto la foglia di fico della parità e rispetto, in realtà mirava ad approvare una legge ideologica per cui i maschi e le femmine sono solo concetti ideologici e che voleva anche inculcare ai bambini questa follia ideologica», ha aggiunto. E infine: «È un risultato straordinario, frutto del lavoro di tanti senatori e della preghiera di tanti perché l’Italia restasse baluardo dei valori e delle radici cristiane negando che sia una sconfitta per qualcuno perché l’essere umano è essere umano».

Le reazioni del M5s

Anche l’ex premier Giuseppe Conte, dopo il voto, ha osservato che sul Ddl Zan «registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale».

Le reazioni di Italia Viva

Da Italia Viva, Teresa Bellanova ha commentato: «Come era evidente, alla fine sono mancati i numeri. Nonostante il voto compatto di Italia Viva, 23 franchi tiratori tra PD, LeU e M5S, affossano il Ddl Zan. Oggi il Paese ha perso l’occasione di portare a casa una legge di civiltà».

Foto in copertina: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

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