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Manovra, Draghi: «Tagliamo le tasse per 12 miliardi, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale. L’Italia crescerà oltre il 6%»

28 Ottobre 2021 - 23:15 Maria Pia Mazza
«La crescita la fanno gli italiani e occorre che il Governo li metta nelle condizioni di poter crescere. Ma non c’è crescita senza coesione sociale e non c’è crescita senza equità», ha chiosato il premier dopo il via libera del Cdm alla legge di bilancio

«Siamo molto soddisfatti. È stato fatto un lavoro veramente notevole, e vorrei ringraziare il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello del Lavoro, Andrea Orlando, qui presenti, oltre che tutti gli altri ministri, perché c’è stata condivisione per il lavoro fatto». Esordisce così il presidente Mario Draghi in conferenza stampa dopo l’approvazione all’unanimità, dopo quattro ore di confronto, arrivata dal Consiglio dei Ministri alla legge di bilancio 2022, la legge da 23,4 miliardi di euro in materia di fisco, pensioni con Quota 102, novità sul fronte del Reddito di cittadinanza, superbonus edilizi, decontribuzione degli affitti per i giovani under 31 e ulteriori misure espansive e di crescita. «È una legge espansiva – precisa subito Draghi -, accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano il lavoro di questo governo come il Documento di Economia e Finanza, la Nadef (la nota di aggiornamento del Def, ndr) e il Pnrr. Si agisce sia sulla domanda, ma anche sull’offerta: tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti. Abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita, in primis quelli a favore di giovani e donne».

«La crescita è la bussola di questo governo»

«Al problema del debito pubblico, nonché a quello delle prestazioni sociali inadeguate e alle altre giuste modifiche del nostro sistema sociale che non abbiamo potuto fare negli anni passati, si esce attraverso la crescita, e il nostro Paese crescerà ben oltre il 6 per cento: questa è la bussola ed è la strategia di questo governo. È un momento molto favorevole per l’Italia – osserva ancora il premier – e dobbiamo essere in grado di mantenere questo andamento anche nei prossimi anni». «La crescita – prosegue ancora Draghi – non è più un obiettivo a sé stante, ma incide sulla qualità, sulla sostenibilità e sull’equità dell’azione di governo, non solo in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo». Anche in chiusura della conferenza stampa, il premier ha ribadito: «La crescita la fanno gli italiani e occorre che il Governo li metta nelle condizioni di poter crescere. Ma non c’è crescita senza coesione sociale e non c’è crescita senza equità».

«40 miliardi per riduzione tasse nel triennio 2022-2024»

Quanto alle tasse, il presidente Draghi ha specificato che sono stati «messi a disposizione 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale dal 2022, di cui 8 miliardi mirati a ridurre le imposte su società e persone, il cuneo fiscale, il cui impiego verrà definito con il parlamento nelle prossime settimane. Nel triennio 2022 – 2024 destineremo circa 40 miliardi per la riduzione delle tasse. Nell’arco del triennio 24 miliardi serviranno per l’intervento sul cuneo fiscale – prosegue il premier – mentre la parte restante sarà destinata agli incentivi che verranno dati a famiglie e imprese per gli investimenti sul patrimonio immobiliare, tecnologia e digitalizzazione». Il presidente Draghi ha puntualizzato che questa legge punta con forza sul rilancio degli investimenti: stanziamo 80 miliardi per il periodo 2022 – 2036 e se consideriamo anche il Pnrr, i fondi già stanziati in precedenza e questa legge parliamo di circa 540 miliardi di investimenti per i prossimi 15 anni, che saranno diretti anche verso il miglioramento delle infrastrutture, la transizione digitale ed ecologica», e anche nell’edilizia scolastica.

«Questa è una legge di riordino della spesa sociale: attua i principi dell’universalismo»

Nel presentare la manovra, il presidente Draghi ha precisato che «questa legge prevede anche un riordino della spesa sociale». Una messa in ordine che parte anzitutto «della riforma degli ammortizzatori sociali, guidata in prima persona dal ministro Orlando, è una riforma profonda che mette in atto i principi dell’universalismo: tutti i lavoratori saranno protetti da misure come, per esempio, la cassa integrazione». «Aumentiamo le coperture della Naspi (l’indennità mensile di disoccupazione, ndr) ed estendiamo gli strumenti di integrazione salariale a tutti, ordinari e straordinari, anche ai lavoratori delle piccole e medie imprese, agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio».

«L’impegno del governo è ritornare in pieno al sistema contributivo delle pensioni»

Sul discusso capitolo pensioni, il presidente Draghi non lascia spazio a equivoci: «L’impegno del governo è quello di ritornare in pieno al sistema contributivo». «Quota 100, una legge che non ho mai condiviso, finisce alla fine dell’anno – sottolinea il premier – e la misura contenuta in questa legge di bilancio prevede la transizione con la formula che chiameremo “Quota 102”, con 38 anni di contributi e 64 di uscita». Oltre alla misura ponte per traghettare il sistema pensionistico da quota 100 al contributivo, sono state anche rafforzate altre due misure: Opzione donna e Ape sociale. E il premier apre nuovamente la porta ai sindacati, che già hanno preannunciato scioperi e mobilitazioni per i prossimi giorni: «Rimaniamo disponibili al confronto con le parti sociali, perché l’obiettivo resta il ritorno al contributivo, la scatola entro cui tante cose si possono aggiustare».

Dopo questa nuova apertura al confronto, Draghi ha successivamente precisato: «Non mi aspetto uno sciopero generale sul tema delle pensioni, perché mi sembrerebbe strano vista la disponibilità del governo a ragionare con le parti sociali nei giorni futuri», fermo restando che la decisione «è nelle loro mani». Il premier ha specificato che la direzione del contributivo è stata scelta per raggiungere tre obiettivi: il primo, ossia la flessibilità in uscita, cioè nell’andare in pensione. Il secondo mira invece a recuperare e a reinserire nel mercato del lavoro «quanti oggi lavorano in nero perché puniti se lavorano», mentre il terzo punta a «riequilibrare il rapporto per le pensioni dei giovani, oggi fortemente squilibrate verso il basso». Insomma, la direzione verso il ripristino del contributivo «assicura la sostenibilità» nel tempo del sistema pensionistico.

Franco: «Manovra espansiva per avere una visione di medio periodo»

Anche il titolare dell’Economia, il ministro Daniele Franco, ha definito la manovra «volutamente espansiva». L’obiettivo è quello di recuperare «il prodotto perso l’anno scorso, cercando di avere una visione, ove possibile, di medio periodo». Il tutto puntando a «una crescita stimata nel prossimo anno del 4,7 per cento». «Nel secondo trimestre del 2022 – spiega Franco – il Pil dovrà tornare al livello pre-crisi» e questo comporta «anche un rimbalzo per i livelli occupazionali». Con questa legge, poi, «viene portato a 8 miliardi di euro il fondo per l’avvio della riforma fiscale», le cui modalità però troveranno definizione successivamente in un emendamento, ma andranno verso due obiettivi precisi: «il taglio dell’Irpef e dell’Irap». 1 miliardo verrà destinato agli Enti territoriali «per il rafforzamento del trasporto pubblico e per la manutenzione di strade e scuole».

Le misure per famiglie, imprese, salute e ricerca

Tra le altre voci, ci sono poi 2 miliardi per contenere l’aumento del caro bollette di luce e gas, 3 miliardi destinati al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, 1,5 miliardi per le misure previdenziali. Ulteriori investimenti, tra quelli elencati dal ministro Franco, coinvolgono anche l’università e la ricerca, e per cui cresceranno fondi «per gli enti di ricerca e per il Cnr, potenziando il Fondo italiano per la scienza, a cui verrà affiancato un Fondo italiano per la tecnologia, che nell’arco di qualche anno arriverà a 250 milioni di euro». Il governo ha poi stanziato 37 miliardi di euro per i bonus edilizi, di cui 15 miliardi specificamente per il Superbonus 110 per cento.

Il ministro Franco ha poi sottolineato che con la Manovra viene reso «viene reso strutturale il congedo di paternità di dieci giorni». E ancora: «Con la Manovra interveniamo sulla spesa sanitaria con 4 miliardi: metà di questi saranno destinati all’acquisto di medicinali e vaccini anti-Covid, mentre la restante parte sarà destinata al potenziamento delle risorse del Servizio sanitario nazionale». Inoltre, nella manovra è prevista una proroga per gli incentivi per i giovani per l’acquisto della casa e istituito un fondo per gli affitti per i giovani tra i 20 e 31 anni che, se risponderanno al requisito di reddito massimo di 15.493,71 euro annui, potranno richiedere una detrazione del 20 per cento sul canone d’affitto di una casa o di una stanza, per un massimo di 2.400 euro. Confermata anche la Tampon tax, con il taglio dell’Iva dal 22 per cento al 10 per cento su prodotti assorbenti per l’igiene femminile.

Orlando: «Manovra di forte segno sociale e di contrasto alle disuguaglianze»

«Siamo davanti a una manovra di forte segno sociale e che offre strumenti per combattere le disuguaglianze. C’è un forte investimento nelle politiche sociali, nonché il nuovo fondo per la parità salariale di genere, che con 52 milioni di euro intende ridurre il gap sul fronte della differenza salariale uomo-donna, oltre al rafforzamento delle tutele per le lavoratrici madri», ha precisato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Il ministro del Lavoro si è poi soffermato sul Reddito di cittadinanza, spiegando: «Interveniamo sulla misura con un rifinanziamento (di 1 miliardo di euro, come specificato in precedenza dal ministro Franco, ndr) legato a un intervento di razionalizzazione dell’istituto e un minor contatto con le politiche attive».

Un tema, quello del Rdc, toccato anche dal premier, che ha precisato: «Condivido il principio alla base della misura, e dunque serve un’applicazione esente da abusi, che non sia di intralcio al mercato del lavoro». «Gli strumenti che verranno dettagliati nei prossimi giorni – ha osservato ancora Draghi – prevedono controlli più precisi e da soddisfare prima della percezione del reddito. Il sistema precedente non ha funzionato e andava corretto: disincentivava la ricerca del lavoro in alcuni casi e anzi, incentivava il lavoro nero». Orlando ha poi aggiunto che nella manovra «sono previste risorse anche per i caregiver». E sugli ammortizzatori sociali, il titolare del ministero del Lavoro chiosa spiegando che l’«intervento ha un’ambizione universalistica, portando strumenti di protezione laddove non erano presenti, come nelle aziende sotto i 5 dipendenti, estendendo dunque anche quelli esigui che esistevano in aziende dove son presenti tra i 5 e i 15 dipendenti».

La conferenza stampa da Palazzo Chigi

Foto in copertina:ANSA/FABIO FRUSTACI

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